tag:blogger.com,1999:blog-78441006126043318382024-02-29T19:05:13.629+01:00K-kitchenOvvero come pasticciare felici tra i fornellikhttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.comBlogger221125tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-60818515750124064962011-11-25T19:21:00.000+01:002011-11-25T19:21:28.723+01:00Pandolce genovese (basso)<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6399013643/" title="pandolce genovese basso di kathja, su Flickr"><img alt="pandolce genovese basso" height="426" src="http://farm7.staticflickr.com/6095/6399013643_b0d8e2a691_z.jpg" width="640" /></a><br />
<br />
Forse non è il caso di montarsi troppo la testa ma per essere una che con i dolci non ha mai avuto un gran feeling questa è stata una settimana decisamente fortunata. Dopo i <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2011/11/gradite-un-cioccolatino-ripieno.html">cioccolatini</a>, infatti, ho un altro grande classico natalizio da impacchettare e regalare e, visto che a Natale manca ancora un mese penso che non mi fermerò qui! Fra l'altro, non è che il mio umore in questo periodo sia particolarmente natalizio, anzi, ma forse proprio per questo spero che il Natale riesca a cancellare un po' di tensioni e stress.<br />
Comunque, tornando al dolce in questione, anche il panettone genovese basso è decisamente più facile da realizzare di quanto pensassi. Basta non fidarsi ciecamente dei tempi di cottura scovati qua e là mettendosi a fare dell'altro come ho fatto io e correndo il serio rischio di bruciare tutto. A parte qualche chicco di uvetta annerita, però, questo panettone è davvero fantastico, per cui vi riporto le mie dosi, frutto di <a href="http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=29900&page=1">varie</a> <a href="http://dolcienonsolo.myblog.it/archive/2008/05/30/panettone-basso-caricare.html">incursioni</a> tra libri e <a href="http://fiordivanilla.blogspot.com/2009/12/pan-dolce-genovese-di-tipo-basso.html">web</a> alla ricerca della ricetta più convincente. Rispetto alla ricetta tradizionale mancano le scorze d'arancia, e ci sono in più le nocciole (idea copiata dalla <a href="http://www.fiordisale.it/2007/12/11/il-pandoce-il-pandolce-i-parte/">variante ponentina del pandolce di Fiordisale</a>).<br />
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<b>Panettone genovese basso</b><br />
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<i>Ingredienti:</i><br />
250 g farina<br />
5 g lievito chimico<br />
125 g burro<br />
1 uovo<br />
100 g zucchero a velo<br />
40 g pinoli<br />
20 g nocciole tostate<br />
35 g cedro candito<br />
170 g uvetta sultanina ammollata nel marsala<br />
1 cucchiaio di semi di finocchio<br />
<br />
Lavorate l'impasto come fosse una frolla. Unite cedro, pinoli e nocciole e per ultima l'uvetta sgocciolata. Rovesciate l'impasto su una teglia ricoperta di carta da forno e datele la forma del pandolce. Cuocete a 180° per circa 35-40 minuti, ma dopo 30 minuti controllate ed eventualmente abbassate la temperatura a 170°. Fate raffreddare su una gratella.<br />
<br />
ps: il pandolce "basso" pur essendo un dolce tradizionale ligure non è molto antico, visto che contempla nella ricetta originale il lievito chimico inventato a metà Ottocento. Molto più antico è invece il pandolce "alto", lievitato naturalmente, che spero di trovare il tempo di fare a qui a Natale, sempre che trovi qualcuno che mi venda della pasta madre.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-3320754672006885812011-11-23T16:10:00.003+01:002011-11-25T11:18:16.896+01:00Gradite un cioccolatino (ripieno)?<div style="margin-bottom: 0cm;">Natale si avvicina ma quest'anno, grazie alle preziose chiacchiere culinarie con una collega, posso ufficialmente dire di aver trovato con buon anticipo il <i>must</i> dei miei regali golosi 2011: i cioccolatini! Non mi ero mai cimentata finora perché credevo fossero difficili da realizzare e servisse un'attrezzatura particolare. Niente di più falso: dopo un primo tentativo (e un paio di banalissimi errori) fatto qualche giorno fa, dopo quelli di oggi posso dire che i cioccolatini fatti in casa sono facili oltre che divertenti da preparare. E ho già in mente moltissime varianti. </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6388722473/" title="cioccolatini ripieni di kathja, su Flickr"><img alt="cioccolatini ripieni" height="490" src="http://farm8.staticflickr.com/7007/6388722473_b84e105bd6_z.jpg" width="640" /></a> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Cioccolatini ripieni di cioccolato bianco e cointreau</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><i>Ingredienti</i> (per 14 cioccolatini ma dipende dallo stampo)</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">150 g cioccolato fondente</div><div style="margin-bottom: 0cm;">50 g cioccolato bianco</div><div style="margin-bottom: 0cm;">25 g panna</div><div style="margin-bottom: 0cm;">25 g burro</div><div style="margin-bottom: 0cm;">25 grammi cointreau</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Tutto quello che serve è uno <b>stampo</b> per cioccolatini (io ne ho comprato uno della Silikomart e mi sono trovata bene ma, per dire, ho fatto anche un tentativo veloce con gli stampi di plastica per i cubetti del ghiaccio e mi è sembrato funzionare anche così), eventualmente un <b>termometro</b> per cioccolato (io non ce l'ho e con qualche accorgimento se ne può fare a meno) e un paio di spatoline.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Per prima cosa tritate il cioccolato fondente con un coltello, mettetene due terzi in un pentolino e scioglietelo a bagnomaria. Quando è ben sciolto aggiungere il restante cioccolato tritato per <b>temperarlo</b>. Fate attenzione che il pentolino non finisca mai a contatto con l'acqua: il cioccolato deve sciogliersi semplicemente grazie al vapore. Il cioccolato fondente fonde a 35°, fate attenzione a non portarlo a temperature più elevate ma tenetelo sul fuoco fino alla consistenza giusta, che vuol dire che deve essere abbastanza liquido. A questo punto versate il cioccolato negli stampini riempiendoli fino a 1 mm dal bordo. Battete delicatamente lo stampo sul piano di lavoro per fare uscire eventuali bolle d'aria, poi rovesciatolo su un piatto: in questo modo il cioccolato in eccesso verrà eliminato e ne rimarrà solo uno strato a formare il guscio dei vostri cioccolatini. Mettete lo stampo in frigo per almeno 30 minuti. </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Nel frattempo preparate la <b>ganache</b> mettendo a scaldare la panna in un pentolino. Spegnete il fuoco non appena accenna a bollire e aggiungete il cioccolato bianco a pezzetti, poi unite il burro e mescolate fino a far sciogliere bene il tutto, infine il cointreau mescolando ancora per amalgamare. Fate raffreddare fino a temperatura ambiente. Quando i gusci si sono rappresi mettete con l'aiuto di un cucchiaino la ganasce dentro gli stampini, lasciando sempre un mm di spazio che servirà per la copertura che chiude il cioccolatino. Mettete in frigo per un'altra mezzora o finché la ganache non si rapprende per bene (io mi sono aiutata con una decina di minuti in freezer). </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">A questo punto rimettete il cioccolato fondente a bagnomaria finché non è di nuovo bello liquido. Tirate fuori i vostri stampini e andate a chiudere i cioccolatini versando a filo fino al bordo. Io mi sono aiutata con un cucchiaino, altri usano delle spatoline sottili, insomma ognuno deve trovare la sua tecnica. Rimettete tutto in frigo per almeno un'altra ora, poi <b>sformate</b> i cioccolatini dallo stampo ed eventualmente rifilateli dall'eventuale cioccolato in eccesso aiutandovi con la lama di un coltellino.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div>khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-56408379628377439032011-10-25T19:06:00.003+02:002011-11-25T11:14:14.035+01:00Polpette speziate "definitive" (!)<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6280109885/" title="polpette speziate di carne e feta di kathja, su Flickr"><img alt="polpette speziate di carne e feta" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6211/6280109885_b477844b04_z.jpg" width="427" /></a><br />
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Questa ricetta è segnata sulla mia agenda - che poi è il posto dove appunto le ricette quando mi dimentico di avere un blog - come polpette "definitive" con tanto di punto esclamativo a sottolineare l'importanza dell'affermazione. Forse può suonare un po' esagerato, ma in realtà significa solo che questa ricetta l'ho ideata e poi modificata un mucchio di volte fino a raggiungere un risultato che mi ha fatto dire "Ok, volevo esattamente mangiare delle polpette così!". In pratica trattasi di polpette speziate fatte con carne macinata mista (bovino e maiale) e feta. Non so neanche più da dove mi è venuta l'idea di questa ricetta che strizza l'occhio alla Grecia (ma è completamente inventata) forse semplicemente dalla mia passione smisurata per la feta e, poi, chissà, un pizzico di cannella, un cucchiaino di cumino, un po' di menta tritata <i>et voilà</i>... ecco le polpette "definitive". Da servire come secondo piatto (o come finger food se le fate piccoline) ma anche come piatto unico se decidete, come mi capita spesso, di cuocerci a lato degli spaghetti da condire con la salsa!<br />
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<b>Polpette speziate</b><br />
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<i>Ingredienti:</i><br />
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500 g di macinato misto<br />
125 g di feta<br />
1 spicchio d'aglio tritato<br />
1 cucchiaino di cannella macinata<br />
1 cucchiaino di cumino macinato<br />
1 cucchiaino di menta fresca tritata<br />
1/2 cucchiaino di pepe<br />
poco sale<br />
1 uovo piccolo<br />
farina<br />
olio per friggere, olio evo<br />
passata di pomodoro<br />
<br />
<br />
Mescolate la carne con tutte le spezie, la feta sbriciolata, un pizzico di sale e l'uovo. Formate le polpette, passatele nella farina e friggetele nell'olio. Nel frattempo preparate la salsa con un cucchiaio di olio evo, uno spicchio d'aglio e la passata di pomodoro. Scolate le polpette dall'olio appena sono dorate e mettetele via via su carta assorbente. Unite le polpette alla salsa, cuocetele ancora per una decina di minuti e servite.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-42689807176845903122011-10-19T09:39:00.002+02:002011-10-19T09:48:42.773+02:00Coda di rospo in crosta di mandorle<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6260110612/" title="coda di rospo in crosta di mandorle di kathja, su Flickr"><img alt="coda di rospo in crosta di mandorle" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6106/6260110612_43de3e8011_z.jpg" width="510" /></a><br />
<br />
Confesso che il miglior piatto di pesce fatto in questi giorni è stato una semplice ma succulenta lampuga al forno preparata sabato per una coppia di amici. A ripensarci distanza di giorni mi viene ancora l'acquolina in bocca a conferma del fatto che il buon pesce ha bisogno davvero di poco (ehm, forse non dovrei dirmelo da sola, ma era veramente buonissimo!!). Putroppo però non ho fatto foto e quindi il post è rinviato... alla prossima lampuga!<br />
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Qualche giorno prima invece ho scoperto che la Coop adesso tiene i filetti di coda di rospo surgelati e non ho potuto fare a meno di comprarli perché dal mio pescivendolo la coda di rospo (anche nota come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lophius_piscatorius">rana pescatrice</a>) la trovo molto di rado. E anche se io mangerei sempre pesce azzurro ogni tanto anche un bel pesce dalle carni magre e dal sapore delicato ci sta, anche se surgelato e non proprio a km 0. Preparato così, è davvero sfizioso, tutto sommato light e adatto anche a chi non ama troppo il pesce.<br />
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<b>Coda di rospo in crosta di mandorle</b><br />
<br />
<i>Ingredienti:</i><br />
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4 filetti (o tranci) di coda di rospo senza pelle<br />
1 spicchio d'aglio schiacciato<br />
4 cucchiai di pangrattato<br />
4 cucchiai di mandorle tritate<br />
la scorza di un limone non trattato grattugiata<br />
1 peperoncino secco tritato<br />
qualche foglia di basilico spezzettata<br />
olio evo<br />
sale<br />
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In una padella antiaderente fate tostare leggermente il pangrattato. Versate in una ciotola e unite gli altri ingredienti (aglio, scorza di limone, peperoncino, mandorle tritate, basilico spezzettato e un pizzico di sale). Aggiungete un paio di cucchiai d'olio per "impastare" i vari ingredienti e rotolateci i filetti di pesce per fare la panatura. Mettere su una teglia ricoperta di carta da forno e cuocete in forno già caldo a 200° per circa 10 minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-14483892671175712032011-10-17T21:01:00.003+02:002011-10-18T09:59:13.560+02:00Zuppa di lenticchie e castagne<style type="text/css">
p { margin-bottom: 0.21cm; }
</style> <br />
<div style="margin-bottom: 0cm;"><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6254689992/" title="cesto di castagne di kathja, su Flickr"><img alt="cesto di castagne" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6156/6254689992_fcc2a96bfa_z.jpg" width="459" /></a> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Premetto che non sono una grandissima fan delle castagne: mi piaciucchiano le caldarroste e le castagne bollite ma non amo per niente alcuni piatti tipici come le trofie con la farina di castagne o il castagnaccio. Però ieri, in una gita un po' improvvisata nei boschi della Val Graveglia, ce n'erano talmente tante e talmente belle, appena cadute dagli alberi a causa del forte vento di tramontana, che non potevamo fare a meno di raccoglierle. Abbiamo riempito le tasche di giacconi e zaini e, oplà, siamo tornati a casa con circa 3,5 kg di castagne! E adesso? Che fare oltre a ustistionarsi le dita con le caldarroste? (Fra l'altro avete mai provato a farle in forno? Riescono benissimo).</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Le ho divise in pacchettini da mezzo chilo e messe sottovuoto per congelarle e regalarne un po' a parenti e amici che non hanno tempo di andar per boschi. E, in attesa di cimentarmi nel mont blanc, oggi ho deciso di sperimentare la mia prima zuppa con le castagne, precisamente <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2011/02/una-zuppa-rubata-lenticchie-castagne">questa</a>, anche se poi ho fatto alcune varianti quindi vi posto la ricetta. Diciamo che sono entusiasta del risultato e ho già in mente un mucchio di altri esperimenti a cui destinare i miei preziosi pacchetti.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6254690010/" title="zuppa di lenticchie, castagne e timo di kathja, su Flickr"><img alt="zuppa di lenticchie, castagne e timo" height="421" src="http://farm7.static.flickr.com/6211/6254690010_6b6877bd03_z.jpg" width="640" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b><br />
</b> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Zuppa di lenticchie, castagne e timo</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><i>Ingredienti:</i></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">1 cipolla</div><div style="margin-bottom: 0cm;">1 carota</div><div style="margin-bottom: 0cm;">un paio di rametti di timo fresco</div><div style="margin-bottom: 0cm;">200 g di lenticchie mignon</div><div style="margin-bottom: 0cm;">200 g circa di castagne già lessate e spellate</div><div style="margin-bottom: 0cm;">sale, pepe, olio evo</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Tritate la cipolla e la carota e mettetele a soffriggere con un cucchiaio d'olio in una pentola dal fondo spesso. Unite le lenticchie lavate e scolate, aggiungere abbondante acqua, i rametti di tipo e un po' di sale. Fate cuocere finché le lenticchie non cominciano a essere tenere. A questo punto aggiungete le castagne e cuocete ancora per circa 10 minuti. Eliminate i rametti di timo, frullate con il minipimer parte della zuppa e servite con un po' d'olio a crudo e una macinata di pepe nero.</div>khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-58071039593987307892011-10-13T08:55:00.004+02:002011-10-13T09:54:24.431+02:00Seitan in salsa<style type="text/css">
p { margin-bottom: 0.21cm; }
</style> <br />
<div style="margin-bottom: 0cm;"> <a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6240120868/" title="seitan in salsa di kathja, su Flickr"><img alt="seitan in salsa" height="426" src="http://farm7.static.flickr.com/6105/6240120868_a38a5b0700_z.jpg" width="640" /></a> <br />
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Un paio di giorni fa <a href="http://www.stelladisale.it/">Stella</a> ha scritto <a href="http://www.stelladisale.it/2011/10/pane-farro-integrale-e-noci/">un bel post</a> sul rapporto tra alimentazione e tumori. Ottobre infatti è il mese di prevenzione del cancro al seno e sono molti i blog che si sono ornati di nastri rosa per pubblicizzare la <a href="http://www.nastrorosa.it/">campagna di informazione</a>. Pochi però, come faceva notare Stella, stanno sottolineando l'importanza dell'alimentazione per prevenire i tumori e molte altre malattie, dal diabete all'ictus. Le regole sono piuttosto semplici e non valgono solo per il tumore al seno (rispetto al quale ci sono però studi specifici sulla <a href="http://www.airc.it/tumori/tumore-al-seno.asp">dieta preventiva delle recidive)</a>: evitare il sovrappeso, poco alcol, niente fumo, un po' di esercizio fisico e un'alimentazione con pochi grassi animali e tanta frutta e verdura, pochi zuccheri semplici e tanti cereali integrali, poca carne e tanto pesce azzurro ricco di omega-3.<br />
Tra le verdure le crucifere (cavoli, senape, rucola e ravanelli) hanno un posto d'onore. Quindi l'arrivo dell'autunno è il l'occasione per cominciare a fare il pieno delle preziose sostanze contenute nelle <i>Brassicaceae</i>. Quest'anno fra l'altro mi è preso un vero e proprio trip per l'insalata di verza cruda, condita semplicemente con olio, sale, un cucchiaino di senape all'ancienne e un goccio di aceto balsamico. Ne mangio insalatiere intere. Nella foto la verza fa da contorno a un piatto di seitan in salsa di tahini, una sorta di “vitello tonnè” vegan, recuperata dall'album dei ricordi del mio passato vegetariano, ma sempre buonissimo!</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Seitan in salsa</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><i>Ingredienti:</i></div><div style="margin-bottom: 0cm;">150 g di seitan alla piastra</div><div style="margin-bottom: 0cm;">due cucchiai di tahini</div><div style="margin-bottom: 0cm;">1 cucchiaino di capperi</div><div style="margin-bottom: 0cm;">1 cucchiaino di senape all'ancienne</div><div style="margin-bottom: 0cm;">succo di limone, sale, pepe</div><div style="margin-bottom: 0cm;">olio evo</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Tagliate le fette di seitan a bastoncini e fatelo saltare in padella con un goccio d'olio per un paio di minuti (se non trovate il seitan alla piastra raddoppiate il tempo in padella e aggiungere un gocchio di salsa di soia). Lasciate intiepidire. Nel frattempo preparate la salsa: sbattete il tahini in una ciotolina con una forchetta aggiungendo a filo prima un po' d'acqua (la crema improvvisamente indurirà), poi sempre a filo il succo di limone. Man mano che si aggiunge il liquido la salsa prenderà la consistenza di una crema sempre più morbida. A questo punto aggiungete i capperi dissalati e tritati, la senape, il sale e il pepe. Condite il seitan con la salsa e lasciate riposare una mezz'ora prima di servire.</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div>khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-38806462654273687902011-10-11T09:06:00.000+02:002011-10-11T09:06:29.229+02:00Filetto di maiale in crosta<div style="text-align: justify;"><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6233741562/" title="filetto di maiale in crosta 2 di kathja, su Flickr"><img alt="filetto di maiale in crosta 2" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6219/6233741562_90367a4144_z.jpg" width="476" /></a></div><br />
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Non avevo mai fatto la carne in crosta di sfoglia, ma mi aveva sempre incuriosito perché si presenta molto bene ed è adattissima anche a cene classiche o comunque più formali. Non solo: ho appena scoperto che è semplicissima da preparare e molto molto buona.<br />
Sarebbe interessante trovare il modo di fare la sfoglia in casa, perché la pasta sfoglia industriale non è che sia molto sana, ma non ho ancora trovato una ricetta che mi soddisfi in pieno. La ricetta l'ho presa <a href="http://ifioridiloto.blogspot.com/2011/02/filetto-di-maiale-in-crosta-croccante.html">qui</a>, sostituendo però l'insaporitore artificiale con aglio e rosmarino freschi. Questo filetto l'ho servito ieri sera accompagnato da poche patate arrosto e molta verdura. Una “super” cena, divorata ancora più di gusto e con meno sensi di colpa dopo aver fatto 40 minuti di jogging! <br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6233721972/" title="filetto di maiale in crosta di kathja, su Flickr"><img alt="filetto di maiale in crosta" height="426" src="http://farm7.static.flickr.com/6159/6233721972_5f7d20b363_z.jpg" width="640" /></a><br />
<br />
<b>Filetto di maiale in crosta</b><br />
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<i>Ingredienti</i><br />
<br />
1 filetto di maiale (circa 400g)<br />
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare (ne servirà circa la metà)<br />
4-5 fette di speck<br />
senape in grani<br />
Uno spicchio d'aglio schiacciato e un rametto di rosmarino<br />
sale, pepe, olio evo<br />
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Salate lievemente il filetto e cospargete con aglio, rosmarino tritato e un po' di pepe nero. Mettete a rosolare da tutti i lati in una padella con un paio di cucchiai d'olio. Togliete il filetto e fatelo intiepidire. Cospargetelo ora con un cucchiaio di senape all'ancienne e avvolgetelo nelle fette di speck. Ritagliate la quantità di pasta sfoglia necessaria a ricoprire il filetto. Mettete in forno caldo (180°) per circa 20 minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-43938927617467428362011-10-07T11:50:00.001+02:002011-10-07T15:52:49.404+02:00E autunno sia (forse)!<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6219932668/" title="parmigiana di zucca, patatee scamorza affumicata di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6044/6219932668_69b9e69fb3.jpg" width="442" height="500" alt="parmigiana di zucca, patatee scamorza affumicata"></a><br />
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I previsori meteo dicono concordi: domani arriverà sul serio l'autunno. Qui a Genova ci sono in realtà 23°, sole e vento di tramontana. E io un pensierino sul fare un ultimo bagno domani lo sto facendo. Ma l'autunno una cosa bella ce l'ha: arrivano le zucche! La prima l'ho comprata qualche giorno fa e, in attesa che arrivino serate adatte a zuppe e vellutate ne ho usato una parte per fare degli gnocchi. La ricetta è <a href="http://www.chefblog.it/gnocchi-di-zucca.html">questa</a> anche se il risultato, oltre ad essere infotografabile, non mi ha convinto del tutto, ma probabilmente ho sbagliato qualche cosa. L'altra metà è finita in una variante della <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/11/parmigiana-di-zucca-e-patate">parmigiana di zucche e patate del Cavoletto</a>. Ho sostituito la mozzarella con la scamorza affumicata e ho cotto la zucca in forno e le patate intere e poi affettate. Il risultato è un piatto saporitissimo, con il sapore affumicato della scamorza che bilancia perfettamente il dolce di zucca e patate.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-47551704430070258402011-10-01T08:20:00.000+02:002011-10-01T08:20:14.954+02:00Crespelle di zucchine, feta e alici<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6200022510/" title="crespelle di zucchine, feta e alici di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6166/6200022510_fb41c2ae64_z.jpg" width="473" height="640" alt="crespelle di zucchine, feta e alici"></a><br />
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Già lo sapevo. Non appena si accavallano impegni, appuntamenti e ansie lavorative varie il blog passa in ultimissimo piano. E pluff, neanche te ne rendi conto che sono passati 12 giorni dall'ultimo post.In un attimo è arrivato ottobre che dovrebbe portare le zucche, le castagne e la voglia di tepore casalingo. In realtà sto per andare al mare,quasi non ci credo neanch'io. So che non potrà durare all'infinito ma questa lunghissima estate me la sto godendo tutta. Il mare è molto ricco di pesce azzurro in questo periodo: acciughe, sarde, aguglie riempono i banchi delle pescherie con il loro profumo di fresco (che nulla a che vedere con certi odori nauseabondi che si sentono in certi posti e in taluni famosi supermercati). In più i prezzi sono un richiamo a fare una scorpacciata di proteine "buone" e omega 3. Insomma, come resistere? Anche se mi ci sono voluti 30 minuti esatti per pulire il mezzo chilo di alici che ho acquistato (erano piccolette ma davvero freschissime), la bontà della cena (e il costo) sono valsi senza dubbio il tempo della pulitura! Oltre alle solite amatissime alici marinate, ho provato anche a proporle "nascoste" in uno dei piatti preferiti del fidanzato (che sarebbe <i>colui-che-il-pesce-non-lo-vorrebbe-mai-ma-quando-lo-cucino-poi-se-lo-pappa-di-gusto</i>): le crêpes. Risultato: sono piaciute molto a entrambi. Si abbinano bene con l'acidità della feta e nell'insieme risulta una farcitura molto delicata e profumata. Finche trovate qualche zucchina in giro, sono davvero da provare.<br />
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<b>Crêpes con zucchine, feta alici</b><br />
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<i>Ingredienti per le crêpes:</i><br />
100 g di farina<br />
2 uova<br />
250 cc di latte<br />
25 g di burro fuso<br />
sale<br />
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<i>Ingredienti per il ripieno:</i><br />
300 g di zucchine<br />
uno spicchio d'aglio<br />
1 peperoncino secco<br />
200 g circa di feta sbriciolata<br />
200 g circa di acciughe pulite (io ne ho usate un paio per ogni crepes, va a gusto)<br />
basilico fresco<br />
sale, olio evo<br />
3-4 cucchiai di parmigiano grattugiato<br />
<br />
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Preparate la pastella per le crêpes e lasciatela riposare almeno 30 minuti in frigo. Nel frattempo affettate sottilmente le zucchine e cuocetele in padella con olio, pepeponcino e uno spicchio d'aglio. Salate, aggiungete il basilico spezzettato e mettete da parte. Preparate le crêpes e, quando si sono intiepidite, farcitele con un po' di zucchine un cucchiaio di feta sbriciolata e un paio di alici. Chiudetele e mettetele in una pirofila da forno. Corpargetele di grana e completate con un filo d'olio. Cuocete in forno a 200° per circa 10-15 minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-60824992769258791952011-09-19T18:32:00.005+02:002011-09-19T18:51:55.319+02:00"Tonno" di pollo alla lavanda<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6163233144/" title=""tonno" di pollo alla lavanda di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6169/6163233144_ebeda5ab0e_z.jpg" width="442" height="640" alt=""tonno" di pollo alla lavanda"></a><br />
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Il "tonno" di coniglio è una ricetta che volevo fare da un sacco, almeno diciamo da quando ho ricominciato a mangiare la carne. Mi attirava l'idea della conservazione in olio e della consistenza del tonno appunto. Ma <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2010/09/fusi-di-pollo-con-pinoli-e-taggiasche.html">come spiegai tempo fa</a> in questa famiglia non è che il coniglio (in pentola) vada tanto per la maggiore e poi in casa ho una gatta che rischierebbe di restare traumatizzata a vedere un coniglio intero sul tagliere! Così ho avuto l'illuminazione ("Perché non farlo col pollo?") che si è rivelata presto la scoperta dell'acqua calda, visto che in rete ci sono parecchie ricette del "tonno" di pollo. Ma alla fine non è che si deve sempre per forza inventare qualche cosa, no? Il tocco personale (se proprio lo vogliamo cercare) arriva dall'abbinamento con la lavanda, raccolta quest'estate nei prati della Val Gesso. Un po' di grani di pepe nero e un paio di spicchi d'aglio a bilanciare i sapori. Pare che i vasetti, se sterilizzati, <a href="http://ricette.giallozafferano.it/Tonno-di-coniglio.html">si conservino anche 5-6 mesi</a>, ma a me i sottolii fanno un po' paura e non ho corso rischi: i due vasetti "bonne maman" che ho utilizzato sono stati spazzolati a ventiquattr'ore esatte dalla produzione del "tonno".<br />
<b><br />
"Tonno" di pollo alla lavanda</b><br />
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<i>Ingredienti:</i><br />
2 cosce di pollo<br />
1 cipolla<br />
1 carota<br />
1 costa di sedano<br />
1 mazzetto di erbe aromatiche<br />
chiodi di garofano<br />
sale, aglio, pepe nero, fiori di lavanda, olio evo<br />
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In una grande pentola mettete a bollire le cosce di pollo con la cipolla, la carota, il sedano i chido di garofano, qualche grano di pepe e il sala. Cuocete finche la carne non è molto tenera (circa 1 ora, 1 ora e mezza). Poi fatela raffreddare nel brodo. A questo punto eliminate la pelle e spolpate le cosce cercando di ottenere pezzi non troppo piccoli. Preparate i vasetti con un po' d'olio, qualche grano di pepe, un pizzico di lavanda e uno spicchio d'aglio, alternando le spezie alla carne e avendo cura di pressare un po' il tutto alla fine e ricoprirlo con uno strato di olio. Chiudete i vasetti e metteteli in frigo e aspettate almeno 24 ore prima di consumare il "tonno", perfetto con insalata mista o su crostini di pane tostato e lievemente imburrato. Il brodo, invece, filtratelo e mettetelo in frigo. Dopo poche ore si formerà in superficie uno strato di grasso che potrete eliminare in modo da utilizzare il brodo immediatamente o metterlo in freezer per la prima bollente minestra autunnale.<br />
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ps: se non avete la lavanda o preferite restare sul classico, sostituitela con la salvia.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-20616274244063743632011-09-15T09:16:00.003+02:002011-09-15T10:31:33.994+02:00Elogio della semplicità, ovvero tutti possono cucinare!!<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6149003099/" title="tortino di patate e salmone di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6173/6149003099_43587e6f3b_z.jpg" width="640" height="406" alt="tortino di patate e salmone"></a><br />
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A me piacciono le cose semplici: le preparazioni che non richiedono ore, quelle che tutti quelli che hanno un minimo di dimestichezza con i fornelli riescono a realizzare, quelle che si mettono in tavola senza dover andare a cercare gli ingredienti in mezza città ma, semplicemente, aprendo il frigorifero di una comunissima cucina. Sembrerà banale ma tornando a scrivere su questo blog dopo tanto tempo ho bisogno di chiarire anzitutto a me stessa come intendo riempire questo spazio che magari potrà offrire ancora qualche spunto utile a chi tornerà a leggerlo. Una delle ragioni che mi aveva portato ad abbandonare il blog, oltre a questioni logistiche di mancanza di tempo, era stata proprio la corsa dei foodblogger all'ingrediente più strano, più difficile da trovare e, possibilmente, più costoso e alla ricetta di più complessa e lunga realizzazione. Ovviamente, una volta ogni tanto, anch'io non disdegno l'acquisto <i>sciccoso</i> e neppure il mettermi ai fornelli per tutta la giornata, ma si tratta comunque di eccezioni. Beninteso, massima stima per i/le <i>superchef</i>, che quando descrivono una ricetta la devono suddividere in 7-8 fasi! Li ammiro molto, sul serio, e talvolta mi prendo il tempo per imitare le loro prodezze, tra preparazioni infinite e metodi di cottura improponibili perché sono curiosa e imparare cose nuove mi alletta sempre assai, ma la mia cucina di tutti i giorni è fatta di piatti piuttosto veloci e gli spunti che cerco sul web devono essere di facile realizzazione e riadattabili.<br />
Per esempio questo tortino è una semplice rielaborazione di una <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/04/parmigiana-di-patate-alici-e-mozzarella">ricetta del cavoletto</a>, che ho fatto e rifatto un miliardo di volte. Devo dire che la variante con salmone è altrettanto gustosa. Ho usato del salmone affumicato omettendo il parmigiano previsto da Sigrid, ma secondo me viene benissimo anche con un paio di filetti di salmone fresco, aumentando di poco la quantità di sale.<br />
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<b>Tortino di patate, salmone e mozzarella</b><br />
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4 patate medie<br />
2 mozzarelle <br />
200 g di salmone affumicato<br />
aneto (io non lo avevo e l'ho sostituito col basilico)<br />
olio evo, sale, pepe, pangrattato.<br />
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Affettate le patate sottilissime e mettetele a strati in una terrina unta d'olio, alternandole alla mozzarella sfilacciata e al salmone fatto a pezzetti. Condite ogni strato con sale, pepe e abbondante basilico. Terminate con uno strato di patate, olio, sale e pangrattato. Cuocete in forno a 180° per circa 25-30 minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-11982409295477869832011-09-13T08:44:00.002+02:002011-09-13T09:02:26.907+02:00La colazione dell'estate che non vuol finire<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6143232744/" title="muffin 3c (caffè,cocco e cioccolato bianco) di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6169/6143232744_a221901e85_z.jpg" width="640" height="426" alt="muffin 3c (caffè,cocco e cioccolato bianco)"></a><br />
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Cielo blu, caldo e un solo pensiero in testa: riuscire a ritagliarsi ancora qualche ora/pomeriggio/week end per andare al mare. Sì perché dopo tre settimane in montagna, la voglia di mare è inesauribile. E la mattina a guardare certi colori è difficile pensare che la tua giornata dovrà necessariamente svolgersi davanti a un pc. Così ho pensato che ci volesse un dolcetto consolatorio per affrontare il rientro, da sbocconcellare con una tazza di caffè, magari dando un'occhiata alle previsioni meteo per il fine settimana!<br />
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<b>Muffins 3 C (caffè-cocco-cioccolato bianco)</b><br />
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<i>Ingredienti (x 7 piccoli muffins)</i><br />
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110 g farina<br />
40 g di cocco grattugiato<br />
100 g di cioccolato bianco fatto a pezzettini<br />
4 cucchiaini di caffè solubile<br />
40 g di burro fuso<br />
50 g di zucchero di canna<br />
1 cucchiaino di lievito per dolci<br />
1 uovo<br />
70 ml di latte<br />
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Si mescolano in una ciotola tutti gli ingredienti secchi; in un altro contenitore si sbatte l'uovo con il burro fuso, il latte e il caffè. Si uniscono gli ingredienti mescolando rapidamente. Si divide l'impasto (che risulterà piuttosto liquido) in una teglia per muffins e si cuoce per circa 15 minuti a 180°.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-71687082898164014292011-09-10T10:37:00.000+02:002011-09-10T10:37:00.861+02:00Val Gesso mon amourQuest'estate niente barca e niente mare. Quasi non ci credo ancora neanch'io, ma così è andata e non sono per niente pentita. Tutta colpa di una meravigliosa casetta scovata per caso a fine giugno, proprio a due passi dalla <a href="http://www.locandadelsorriso.com/">locanda</a> in cui ci siamo rifugiati spesso nel corso delle nostre incursioni tardo primaverili in Val Gesso. Colpa di un certo modo di fare dei piemontesi che, più che "falsi e cortesi", sono accoglienti e ti fanno sentire a casa; colpa di questa valle ripida e severa che, non appena ci entri sei già in montagna. Certo il mare e la barca un pochino mi sono mancati, ma è stata davvero una bellissima vacanza, tra colori intensi, panorami mozzafiato, lunghissime camminate e buoni amici.<br />
Ecco qualche cartolina. <br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6123459014/" title="lago di nasta di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6064/6123459014_f7edf80bd9_z.jpg" width="640" height="426" alt="lago di nasta"></a><br />
Il <b>lago di Nasta</b> (2800 m), sotto la Serra dell'Argentera, a fianco delle cime più alte delle Alpi marittime. Il laghetto lo si raggiunge dal rifugio Remondino arrampicandosi un po' tra massi e roccette. Dal Pian della Casa sono circa 3 ore e mezza e 1.100 m di dislivello.<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6123459002/" title="lago bianco del Gelàs di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6070/6123459002_6e522abc51_z.jpg" width="427" height="640" alt="lago bianco del Gelàs"></a><br />
Il <b>lago bianco del Gelàs</b> (2549), sotto l'omonimo monte. E' originato da uno dei ghiacciai delle Alpi marittime, che negli ultimi 100 anni si sono ridotti moltissimo. Basti pensare che nel 1913 a fine agosto (periodo in cui ho scattato la foto) il lago era per due terzi gelato. Negli ultimi trent'anni, proprio grazie alla riduzione dei ghiacciai, a poche decine di metri si è formato un altro bellissimo laghetto, il lago blu del Gelàs. Il percorso per questi laghi è però lunghetto e piuttosto ripido: partendo da San Giacomo di Entracque, si sale in circa 4.30 ore (1350 m di dislivello).<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6123459022/" title="rifugio Pagarì di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6066/6123459022_24898acb43_z.jpg" width="640" height="427" alt="rifugio Pagarì"></a><br />
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Dei numerossissimi rifugi delle Alpi marittime il <b>rifugio Federici-Marchesini al Pagarì</b> è quello che più mi è rimasto nel cuore. Un po' perché raggiungerlo e ridiscendere in giornata non è uno scherzo (5 ore e circa 1450 m di dislivello salendo da San Giacomo di Entracque e quasi 4 ore a scendere) e perché il gestore è un personaggio molto interessante e intraprendente. Lui e la moglie gestiscono il rifugio da vent'anni, cucina vegetariana/vegana (niente polenta con salsiccia, quindi, ma il ragù di seitan è ottimo, così come la crostata di mirtilli). Ma il vero must è la birra: il Pagarì infatti ospita <a href="http://www.rifugiopagari.com/Birrificio.htm">il pìù alto birrificio d'Europa</a>. E dopo cinque ore di salita sotto il sole, la birra gelata e leggera di Aladar è un piacere che ripaga di ogni fatica. Per chi vuole saperne di più sulla Val Gesso consiglio di leggere il suo <a href="http://www.rifugiopagari.com/Il%20mio%20libro.htm">libro</a>. Io l'ho acquistato direttamente al rifugio, ma lo si trova in tutte le librerie di Cuneo, e presso il Cai di Genova.<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6123459018/" title="stambecco nella casermetta del colle di Fenestrelle di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6194/6123459018_c41a5ff1f8_z.jpg" width="488" height="640" alt="stambecco nella casermetta del colle di Fenestrelle"></a><br />
Tanti stambecchi, tantissimi camosci e altrettante marmotte. Sarà che la Val Gesso rientra quasi in toto del Parco delle Alpi marittime, ma gli avvistamenti di mammiferi e rapaci (aquile e gipeti in particolare) sono molto più frequenti che nelle valli vicine. Questo stambecco, insieme ad altri due, bivaccava all'interno della casermetta dismessa del colle di Fenestrelle (2450 m circa), sul confine tra Italia e Francia. Unico grande mammifero che è praticamente impossibile incontrare è il lupo, ma a Entracque c'è un bellissimo <a href="http://www.uominielupi.it/">centro faunistico</a> che si occupa proprio dello studio del lupo ed è circondato da un grande recinto dove vengono tenuti e curati eventuali lupi trovati feriti. Con un po' di fortuna è possibile avvistarli.<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6132443456/" title="collage 1 di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6084/6132443456_402f748572_z.jpg" width="640" height="468" alt="collage 1"></a>.<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/6131929593/" title="collage 2 di kathja, su Flickr"><img src="http://farm7.static.flickr.com/6171/6131929593_e731320131_z.jpg" width="640" height="461" alt="collage 2"></a><br />
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Infine un paio di collages di momenti, incontri e compagni di gite. Alla foto del bagno tengo particolarmente: è il lago del Vei del Bouc, poco più di 2 mila m di altitudine. Che bella la sensazione appena usciti dall'acqua gelida! Quest'anno potrei cimentarmi nel cimento!khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-23500064160351323932011-05-04T16:40:00.004+02:002011-05-04T16:54:27.098+02:00Un buon rifugio<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/5687359670/" title="mirtilli shortbread di kathja, su Flickr"><img src="http://farm6.static.flickr.com/5030/5687359670_a671fbd16f.jpg" width="500" height="350" alt="mirtilli shortbread"></a><br /><br />No, non mi riferisco ai burrosissimi biscotti della foto. Non sono mai stata una che cerca (e soprattutto trova) consolazione nei dolci. Parlavo del blog. Trascurato o, meglio, ignorato per mesi, è rimasto lì silenzioso ad aspettarmi. Ed eccomi qui, che quasi non me ne rendo conto nemmeno io, anche se magari è solo il capriccio di un momento o è tempo strappato ad altro o, ancora, tempo ritrovato per sé. Però è bello ogni tanto tornare a casa, fosse solo per fare un saluto e sentirsi a proprio agio.<br />Mentre attendo stasera di andare a provare la mia prima pizza da Eataly, vi lascio la ricetta semplicissima di questi fantastici shortbread. Capisco che non sia proprio il periodo più adatto, tra caldo che comincia a farsi sentire e prova costume che incombe (?) ma se, come me, a dieta non avete ancora avuto la forza di mettervi, allora fate ancora in tempo a provarli! L'idea era quella di tentare di riprodurre i Walkers shortbread con pepite di cioccolato, arrivati in questa casa in un cesto pasquale pieno roba e finiti nel giro di due giorni. Ho sostituito il cioccolato con i mirtilli ma, quanto a bontà, direi che possono sfidare gli originali!<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Mirtilli shortbread</span><br /><br />100g zucchero<br />200g burro<br />300g farina<br />mezzo cucchiaino di fleur de sel (io avevo del sale rosa dell'Himalaya pestato in un mortaietto)<br />50g mirtilli essiccati<br /><br />Impastare velocemente gli ingredienti (io ho usato il kenwood), stendere l'impasto con un mattarello su un foglio di carta da forno formando un rettangolo alto circa 8 millimetri. Mettere tutto in frigo per un paio d'ore. Poi tagliare i biscotti con un coltello e infornare a 175° per circa 25-30 minuti.<br /><br /><br /><span style="font-style:italic;">ps: mi accorgo solo ora che l'ultima ricetta di questo blog erano proprio dei biscotti ai mirtilli, ma sono passati più di sette mesi e credetemi, non è che in tutto questo tempo sia stata a cucinare biscotti! </span>khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-36099919313167228412010-09-21T09:55:00.004+02:002010-09-21T10:23:57.026+02:00Cookies cioccolato bianco e cranberries<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/5011300660/" title="cookies cranberries e cioccolato bianco di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4151/5011300660_72ff9c3e59_z.jpg" width="453" height="640" alt="cookies cranberries e cioccolato bianco" /></a><br /><br />A proposito degli acquisti culinari che prolungano il piacere della vacanza di cui parlavo qualche post fa, i cookies cioccolato bianco e cranberries li avevo scoperti lo scorso anno al Super U (io adoro i Super U!) e in questa vacanza sono stati uno degli ospiti fissi delle nostre colazioni. Un pacchetto sono riuscita anche a farlo arrivare intatto a Genova ma, com'è ovvio, non è durato più di qualche giorno. Però ho tenuto la carta della confezione, non solo e non tanto per gli ingredienti (in fondo si trattava di biscotti industriali) ma per non dimenticare che volevo assolutamente provare a rifarli! E così è stato. Di aspetto sono praticamente identici agli originali; di gusto non so, forse manca qualcosa: la farina d'avena citata tra gli ingredienti della confezione non l'avevo. La prossima volta proverò ad aggiungerla, ma anche così sono davvero ottimi.<br /><br />Ingredienti:<br /><br />250 g farina<br />125 g burro<br />150 g zucchero di canna<br />1 uovo<br />50 g cranberries essiccati<br />100 g cioccolato bianco<br />5 g lievito vanigliato<br />1 pizzico di sale<br /><br />Mescolate la farina setacciata con il lievito e il burro a tocchetti. Unite lo zucchero, l'uovo e il sale e, quando tutto è amalgamato, aggiungete i cranberries e il cioccolato fatto a tocchetti piccoli col coltello. Formate due salsicciotti del diametro di circa 4 cm e mettete in frigo per almeno un'ora.<br />Trascorso questo tempo scaldate il forno a 180° e ricavate dai salsiccioti tanti biscotti spessi circa 4 mm. Disponeteli su una o più teglie rivestite di carta da forno ben distanziati tra loro. Cuocete per circa 10-15 minuti, finché non sono ben dorati.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-40791973132380007622010-09-09T10:38:00.004+02:002010-09-09T10:49:11.368+02:00Fusi di pollo con pinoli e taggiasche<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4973646818/" title="pollo con pinoli e taggiasche di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4110/4973646818_1a949b3df7_z.jpg" width="640" height="553" alt="pollo con pinoli e taggiasche" /></a><br /><br />Questa ricetta nasce come variante del coniglio alla ligure di mia madre (che lei fa con aglio, rosmarino e vino bianco), che ho (ri)scoperto solo poco tempo fa. A dire il vero con il coniglio ho avuto un trauma infantile: ciò che ricordo ormai è solo la casa di mia nonna in Toscana e un magnifico coniglietto a cui ero affezionata e che vidi finire in pentola. Poi sono diventata vegetariana quindi diciamo che dai sei anni ai trentatre non ho più mangiato coniglio.<br />Poi, tempo fa, ho visto <a href="http://www.fiordisale.it/2009/01/15/la-lacunosa-negligenza/">questa ricetta di Fiordisale</a> e ho pensato che fosse una grande idea aggiungere i pinoli e le olive taggiasche. Infine, a grande richiesta del mio fidanzato (che pur senza aver avuto alcun trauma, semplicemente non ama molto il coniglio) ho sostituito il coniglio con il pollo. Ecco la versione più o meno definitiva:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Ingredienti:</span><br /><br />6 fusi di pollo (quello allevato a terra della coop non è male)<br />uno spicchio d'aglio<br />rosmarino, origano e timo<br />un cucchiaio di pinoli<br />una manciata di olive taggiasche<br />vino bianco<br />olio extravergine<br />sale e pepe<br /><br /><br />Togliete la pelle ai fusi di pollo (ma anche le sovracosce sono perfette) e l'eventuale grasso visibile. Tritate il rosmarino e l'aglio. Fate scaldare l'olio in una pentola dal fondo spesso, aggiungere le erbe e, dopo qualche secondo il pollo. Fate rosolare da tutti i latia fuoco medio per un paio di minuti. Aggiungete le olive taggiasche e i pinoli e, dopo poco versate un bicchiere di vino bianco. Salate, pepate, abbassate la fiamma e fate cuocere coperto per una ventina di minuti circa. Quando la carne è cotta, scoprite, alzate la fiamma e fate asciugare bene il sugo. Alla fine si caramella un po' tutto, ed è molto più buono!khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-87052586551496808142010-09-04T18:41:00.004+02:002010-09-05T10:00:28.955+02:00Un passo indietro<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4956936649/" title="tartare di sgombroe cipolle marinate di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4141/4956936649_c79e4aedcf_z.jpg" width="640" height="426" alt="tartare di sgombroe cipolle marinate" /></a><br /><br />In realtà, visto che l'ultima ricetta pubblicata su questo blog risale a oltre un anno fa di passi indietro dovrei farne parecchi, però non aggiornando il blog in tutto questo tempo non ho nemmeno più fotografato i piatti, quindi il mio archivio di ricette di questo periodo è soprattutto mentale, con qualche appunto sparso qua e là. Quindi veniamo semplicemente a un paio di portate di una cenetta fatta quest'estate prima delle vacanze. Protagonista, ancora una volta il pesce azzurro: buono economico, saporito e fresco, quando non direttamente pescato da noi (al momento ho in freezer diversi sgombri pescati qualche giorno fa).<br />Proprio con degli sgombretti freschissimi, se amate il crudo di pesce, potete preparare questa semplicissima tartare, che non è nemmeno una vera ricetta. Dovete solo pulire e sfilettare un paio di sgombri e tritare la carne a coltello. Affettate poi abbastanza sottilmente una cipolla di Tropea e mettetela a bagno nell'aceto di mele per circa un'ora (serve a rendere la cipolla più digeribile). Poi tritate anche le fettine di cipolla, lasciando solo qualche anello per la decorazione e mescolatele allo sgombro. Condite con fleur de sel, pepe nero e olio buono e voilà. Pensavo di aggiungere anche una goccia di aceto balsamico, ma dopo aver assaggiato mi sembrava perfetto così.<br /><br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4956936643/" title="tortadi acciughe, patate e mozzarella di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4131/4956936643_ff5c78f6df_z.jpg" width="489" height="640" alt="tortadi acciughe, patate e mozzarella" /></a><br /><br />La seconda ricetta è una quasi variazione sul tema di <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/04/parmigiana-di-patate-alici-e-mozzarella">questa ricetta del cavoletto</a> (che l'anno scorso ho fatto e rifatto un sacco di volte e che consiglio vivamente di provare). Io ne ho fatto una torta salata, cambiando un po' il procedimento.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Ingredienti:</span><br />1 rotolo di pasta sfoglia<br />4 patate<br />2 cipolle<br />una decina di acciughe fresche<br />una mozzarella<br />olio, sale, pepe<br />basilico fresco<br /><br />Fate bollire le patate e le cipolle e poi tagliatele a fette. Stendete la pasta sfoglia su una teglia, poi disponete le patate e le cipolle. Condite con olio, sale, pepe e basilico. Aggiungete le acciughe fresche, pulite e aperte a libro e completate con la mozzarella un po' sbriciolata con le mani, come fosse una pizza. Aggiungere ancora un filo d'olio, un pizzico di sale e qualche foglia di basilico. Infornate a 180° per una ventina di minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-26608515577092152532010-08-27T13:28:00.004+02:002010-08-27T15:02:50.304+02:00Le dieci verità di quest'estate 20101. Fare il bagno con i barracuda non è pericoloso. Basta scoprirlo dopo essere usciti dall'acqua.<br /><br />2. Fare il bagno in un mare di meduse è come giocare a un videogioco: prima o poi si perde.<br /><br />3. Navigare nella nebbia fitta fa tanto set del film <span style="font-style:italic;">Pirati dei Caraibi</span>: ore e ore a temere di veder sbucare dal nulla la sagoma minacciosa dell'Olandese volante (in versione moderna un traghetto Corsica Ferries che sfreccia a 30 nodi davanti alla tua prua).<br /><br />4. Pescare una lampuga di un metro e mezzo e lasciarla in acqua per troppo tempo senza avere il coraggio di tirarla su vuol dire continuare a mangiare cibo in scatola.<br /><br />5. Cenare con il cibo in scatola francese, quello nei piatti da microonde che si scalda a bagnomaria è una vera manna quando non si pescano lampughe né si ha libero accesso ad un SuperU (e comunque il Merlu blanc et ses petits légumes è ottimo)<br /><br />6. Mettere il tender troppo vicino alla poppa appuntita della barca in presenza di onde può essere letale per il tender in questione (leggasi <span style="font-style:italic;">Requiem</span> per il defunto Arimar)<br /><br />7. Invitare per qualche giorno una coppia di amici che non sono mai stati in barca e scoprire che si adattano benissimo ai disagi degli spazi ristretti (e agli ubiqui peli della gatta) rende davvero felici<br /><br />8. Giocare a <span style="font-style:italic;">Trivial Pursuit</span> dopo un pastis e svariati bicchieri di vino è molto meglio che giocare sobri (e poi si può sempre dar la colpa all'alcol se non si sa rispondere alla domanda "Qual è la prima barca italiana che ha partecipato a una finale di coppa America?")<br /><br />9. Andare a Marsiglia e decidere (proprio lì) di mangiare per la prima volta al McDonald solo per scoprire che fa realmente schifo è francamente da idioti.<br /><br />10. Tornare dalla vacanza con la barca carica di cibo improbabile prolunga il piacere della vacanza almeno per tutta la durata delle scorte di cibo in questione.<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4931926988/" title="panier di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4079/4931926988_8245a24bf7_z.jpg" width="640" height="480" alt="panier" /></a><br />Il Panier, Marsiglia<br /><br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4931337389/" title="portcros di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4114/4931337389_3170aa3177_z.jpg" width="480" height="640" alt="portcros" /></a><br />Port Cros<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4931334745/" title="nuvole e nebbia di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4080/4931334745_43a02581e8_z.jpg" width="480" height="640" alt="nuvole e nebbia" /></a><br />Tempo pazzo<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4931335473/" title="pesci e cetecei di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4100/4931335473_bf5381e01f_z.jpg" width="480" height="640" alt="pesci e cetecei" /></a><br />La lampuga che sembra un extraterrestre (e le stenelle incontrate a Saint Tropez)<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4931926432/" title="bestie di kathja, su Flickr"><img src="http://farm5.static.flickr.com/4122/4931926432_c34df4f1e0_z.jpg" width="640" height="480" alt="bestie" /></a><br />Gatta che medita sulle ricette e gabbiano che aspetta di vedere cosa c'è per cenakhttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-12007377355284265742009-12-19T21:54:00.005+01:002009-12-19T22:04:04.748+01:00Auguri!<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/4198420504/" title="genovaneveprenatalizia di kathja, su Flickr"><img src="http://farm3.static.flickr.com/2665/4198420504_ace32c8479.jpg" width="500" height="358" alt="genovaneveprenatalizia" /></a><br /><br />A Genova è sceso il gelo e la neve è arrivata anche in città. Pochina a dire il vero, ma sufficiente per dare un che di romantico al Natale che si avvicina. Sono presa tra il lavoro e, in questi giorni, anche da un po' di movimento in casa (abbiamo messo i pensili e la mia cucina ora è bellissima!), senza ancora aver avuto il tempo di pensare a cosa preparare per le fatidiche feste. Per fortuna sarò dai suoceri per il pranzo di Natale e dai miei a Santo Stefano, ma mi devo attrezzare per un paio di cene di famiglia e un altro paio con gli amici, ma ok, calma, c'è ancora tempo, mi dico.<br />In questi mesi mi sento così, perennemente con l'acqua alla gola. Però sto bene. Tanto lavoro a cottimo, alcuni bei progetti e tante belle speranze. Il blog mi manca, ma i ritmi lavorativi sono cambiati, e se trovo il tempo per cucinare, di fare foto o scrivere post non se ne parla, diciamo almeno fino a febbraio, poi si vedrà.<br />Questo, in sostanza, volevo dire ai pochi che per caso o per affetto passano ancora di qui.<br />I vostri blog, seppur sporadicamente li spulcio, almeno grazie a facebook, che è rimasta la mia fondamentale (in quanto rapida) finestra sul mondo del food.<br />Quindi buon Natale e buone feste a tutti. Vi lascio con un link a un pezzettino che ho scritto ieri per uno dei progetti a cui sto lavorando insieme a un gruppo di colleghi. Qualche consiglio goloso per uno shopping genovese, per Natale e non solo. Lo trovate <a href="http://genovapost.it/2009/12/19/acquisti-golosi-per-le-feste/">qui</a>.<br />Se ne avete voglia, date un'occhiata al sito e diteci cosa ne pensate :-)khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-87542977702309722032009-07-18T17:01:00.005+02:002009-07-18T17:36:45.352+02:00Ricette vecchie e nuove per una cenetta estivaOgni tanto cerco di ricordarmi che ho ancora un blog e che, anche se non sembrerebbe, ci sono molto affezionata, ma la pigrizia con il caldo è davvero tanta. Ultimamente, poi, ci si è messo pure facebook, dove è così rapido scrivere due cose e pubblicare le foto dei piatti che il povero blog chi lo considera più?<br />Così approfitto di una cenetta fatta un paio di sere fa per due amiche-colleghe per pubblicare un paio di ricettine fresche e veloci che hanno contribuito a comporre una specie di cena-buffet.<br />Tra le cose che ho preparato e che sono già sul blog ci sono: le <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2008/05/polpette-di-alici-pi-due-meme-in-uno.html">polpettine di alici</a>, i <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2007/07/pacchettini-di-salmone-con-maionese-al.html">pacchettini di salmone con maionese al wasabi</a>, le <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2007/03/acciughe-marinate.html">acciughe marinate</a> (però ho usato il limone e non l'aceto di mele), l'<a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2009/06/piu-che-una-ricetta-questa-e-la.html">insalata di avocado, melone e salmone affumicato</a>, che ho pubblicato di recente.<br />Per completare la cena ho preparato un'insalata di orzo, gamberi e zucchine, con un pesto leggero senza aglio né formaggio. Tutto bollito, a parte i gamberi cotti a vapore e poi puliti, condito col pesto e messo a riposare al fresco per un'oretta.<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3731711481/" title="orzo con gamberi zucchine e pesto di kathja, su Flickr"><img src="http://farm3.static.flickr.com/2453/3731711481_baba0bc6ba_o.jpg" width="694" height="455" alt="orzo con gamberi zucchine e pesto" /></a><br /><br />Infine il dolce, altrettanto semplice e veloce, rubato a Donna Hay.<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3732510448/" title="coppette cioccolato bianco e lamponi3 di kathja, su Flickr"><img src="http://farm3.static.flickr.com/2424/3732510448_cd0bb89f38_o.jpg" width="601" height="651" alt="coppette cioccolato bianco e lamponi3" /></a><br /><br /><br />Di questo vi lascio anche le dosi:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Bicchierini di panna, cioccolato bianco e lamponi<br /></span><br />200g di panna fresca<br />150g di cioccolato bianco<br />3g di gelatina in fogli<br />un cestino di lamponi<br /><br />Mettete la gelatina a bagno nell'acqua fredda per 10 minuti. Scaldate il cioccolato in pezzi insieme alla panna senza farlo bollire. Unite la gelatina strizzata e mescolate bene. Mettete nei bicchierini (ne usciranno 4). Lavate e asciugate i lamponi e affogatene circa la metà dentro i bicchieri con panna e cioccolato. Mettete in frigo almenno due-tre ore. Prima di servire aggiungete i lamponi rimasti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-41019787891975444002009-06-29T18:59:00.004+02:002009-06-29T19:29:59.862+02:00Ragù (di seitan)<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3671780119/" title="ragù di seitan di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3567/3671780119_ce5cff7b49_o.jpg" width="464" height="587" alt="ragù di seitan" /></a><br /><br />E' buffo che proprio nell'anno in cui k-kitchen ha deciso di tornare carnivora poi le venga voglia di prepare robe vegan, ricordi ormai sfocati di una vita che sembra così lontana ma in fondo non lo è. Sì perché io sono stata anche vegana in gioventù ma, soprattutto, avevo un (ex) fidanzato vegetariano e intollerante ai latticini, per cui i cibi vegan erano alimentazione quotidiana, così come la preparazione casalinga di seitan e tofu. E così, quando l'altro giorno ho visto <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/">la cavoletta</a>, quasi stupita di se stessa, <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/06/di-come-si-fa-il-seitan">preparare il seitan in casa</a>, mi sono detta che era ora di rispolverare le mie spinte salutiste (sob!) e mettermi al lavoro. Complice un sabato uggioso e casalingo e la necessità impellente di mettere le mani in pasta (e così ho fatto anche mezzo kg di pasta fresca), mi sono ritrovata con 400g di seitan morbido e spugnosetto (al contrario di quello che potete trovare nei negozi bio). <br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3671773163/" title="seitan tritato di kathja, su Flickr"><img src="http://farm3.static.flickr.com/2470/3671773163_189781d5aa_o.jpg" width="400" height="599" alt="seitan tritato" /></a><br /><br />Certo non ha un bell'aspetto, ecco, e il sapore diciamo che è neutro (per non dire insapore!) però ha dalla sua parte che è vegetale al 100%, e quindi sano, e il fatto di sapere di nulla o quasi consente di insaporirlo a seconda di come volete cucinarlo. Va utilizzato esattamente come la carne ma, prima di cuocerlo, l'ideale è marinarlo ben bene con spezie, aromi e shoyu. Oppure lo si può usare come spezzatino o ragù, semplicemente tritandolo a coltello e procedendo come un normalissimo sugo di carne. E' quello che ho fatto io, preparando un soffritto con cipolla-sedano-carota, sfumando il seitan tritato con vino rosso e cuocendo per circa 1 ora e mezza (sì lo so ci vorrebbero 3 ore, ma mi sono accontentata).<br />Ottimo ovviamente per condire la pasta, ma anche da spalmare sul pane. Provatelo (se avete il coraggio!) perché è davvero buono e sano, e mangiare vegan ogni tanto certamente male non fa nemmeno al carnivoro più accanito :-)<br /><br />ps: per la prepazione del seitan casalingo vi rimando alla <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/06/di-come-si-fa-il-seitan">ricetta del cavoletto </a>, anche se io non ho mai fatto riposare il blob per una notte (ma solo per un'ora) e uso almeno metà farina integrale. Inoltre, per cuocere il seitan consiglio vivamente un pezzo di kombu, un po' di shoyu e un pezzetto di zenzero fresco. Si conserva in frigo immerso nel suo liquido per alcuni giorni.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-22147218388324845642009-06-22T17:23:00.004+02:002009-06-22T17:44:36.759+02:00Tempo d'estate (e di melone!)<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3650994624/" title="insalata di salmone, avocado e melone di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3316/3650994624_dbcfd906b8_o.jpg" width="399" height="600" alt="insalata di salmone, avocado e melone" /></a><br /><br />Più che una ricetta questa è la (ri)proposta di un abbinamento. Di quanto io apprezzi il melone col pesce (in particolare col tonno, i gamberi o il polpo) ne ho già parlato ampiamente in passato, in particolare <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2007/05/coroncine-di-melone-riso-venere-e.html">qui</a>, <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2007/05/insalata-di-polpo-cetriolo-rucola-e.html">qui</a> e <a href="http://k-kitchen.blogspot.com/2007/07/tartare-di-tonno-e-melone.html">qui</a>. <br />Altrettanto azzeccato (sempre limitandoci al pesce, per la carne rimando a un successivo post) è l'abbinamento col salmone affumicato. Ho aggunto un avocado (sarà banale e poco ecologico ma io lo adoro!) e del songino. Ci sarebbe stata bene anche la rucola, ma non ne avevo. In alternativa si può sostituire l'insalata con del coriandolo fresco. Per condire in tutti i casi: olio ligure, limone sale e pepe macinato al momento. Un piatto velocissimo da preparare per un pranzo fresco, profumato e pieno di vitamine.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-89625880020812844082009-06-16T22:14:00.005+02:002009-06-16T23:08:19.740+02:00Cake di albicocche e mandorleHo poco tempo per aggiornare il blog in questo periodo, e questo mi dispiace. Così come mi è dispiaciuto non partecipare all'evento Sottilette Kraft a cui ero stata gentilmente invitata e che mi pare, leggendo <a href="http://cosatipreparopercena.blogspot.com/2009/06/un-pomeriggio-tra-bloggers-e-sottilette.html">qua</a> e <a href="http://www.lacuocadellaportaaccanto.com/blog/?p=725">là</a>, sia stato un gran successo. Sarà per la prossima volta!<br /> <br />Lunedì 15 giugno, però, mi sono persa (letteralmente) a <a href="http://www.terroirvino.it/">Terroir Vino</a>, l'evento annuale organizzato da <a href="http://www.tigulliovino.it/">Filippo Ronco</a> di Tigullio Vino a Palazzo Ducale a Genova. Un appuntamento importante per tutti gli appassinati di vino, ma anche una buona occasione per chi, come me, di vino capisce poco, per parlare direttamente coi produttori che, diciamolo, a differenza dei sommelier, hanno il dono di farsi capire anche dai profani. Ottimi vini e ottima compagnia (grazie <a href="http://www.untoccodizenzero.it/">Sandra</a>!). <br /><br />Vi lascio una ricettina veloce, con le prime albicocche della stagione, che mi sono costate un paio di pantaloni a cui ero molto affezionata (galeotta fu la recinzione illecitamente scavalcata!). Ma ne è valsa la pena, sia per le albicocche (che quelle maturate sull'albero, si sa, hanno tutt'altro sapore!), sia per quella sensazione di avere ancora 15 anni quando il giorno dopo ne ho compiuti... vabbè, lasciamo stare!<br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3632966517/" title="cake di albicocche e mandorle di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3618/3632966517_8d54ace22e_o.jpg" width="599" height="399" alt="cake di albicocche e mandorle" /></a><br /><br />Cake di albicocche e mandorle<br /><br />150g di farina <br />75g di mandorle ridotte a farina più un cucchiaio a scagliette<br />150g di zucchero <br />100g di burro <br />2 uova <br />una decina di albicocche <br />un cucchiaio di zucchero vanigliato<br />9g di lievito <br /><br />Lavate le albicocche, dividetele in due e corpargetele con lo zucchero a velo. Montate le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso, la farina setacciata con il lievito e le mandorle in polvere. Versate in uno stampo imburrato e infarinato, e mettete sull'impasto le albicocche e le scagliette di mandorle. Cuocete a 180° per circa 45 minuti.khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-40962405756617114532009-05-25T13:47:00.003+02:002009-05-25T14:11:38.898+02:00Ciambella allo yogurt<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3562888272/" title="ciambella allo yogurt di kathja, su Flickr"><img src="http://farm3.static.flickr.com/2469/3562888272_2b51f889e7_o.jpg" width="600" height="399" alt="ciambella allo yogurt" /></a><br /><br />La foto è abbastanza orrida, lo so. L'ho fatta qualche giorno fa con poca luce e poca cura. In questi giorni ho parecchio da fare, senza contare che quest'estate anticipata mi dà alla testa (in senso buono!) e nei momenti liberi ho solo voglia di andare al mare e pensare alle prossime vacanze!<br />Inoltre non avevo intenzione di postare questa ricetta, nata da un'emergenza colazione e dalla voglia di provare uno stampo comprato più di un anno fa. E' uno stampo per ciambella troppo grande per la colazione di due persone, ma almeno una volta volevo usarlo. Poi mi sono accorta che questa semplicissima ciambella, a una settimana di distanza da quando l'ho preparata, è rimasta praticamente identica a se stessa, morbida e profumata. Sì magari ora con sto caldo può darsi che le due fette rimaste comincino a camminare da sole, ma questa è un'altra storia... Provatela, è perfetta per la colazione del mattino.<br />La ricetta l'ho presa dal <a href="http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=4609">forum di cookaround</a> . Ho solo sostituito con la fecola parte della farina, e bagnato alla fine con uno sciroppo di limone e zucchero.<br /><br />ingredienti:<br /><br />175g di farina 00<br />75g di fecola<br />250gr. di zucchero<br />3 uova<br />1 vasetto di yogurt alla vaniglia<br />1 vasetto (quello dello yogurt) di olio di semi bio (girasole o mais)<br />1 bustina di lievito vanigliato<br />Per lo sciroppo: il succo di mezzo limone, un paio di cucchiai d'acqua e 4 cucchiai di zucchero.<br /><br /><br />Montate i tuorli con lo zucchero finché diventano spumosi.Mescolando aggiungete la farina e il lievito, poi unite lo yogurt. Riempite il vasetto vuoto dello yogurt con l’olio di semi e aggiungetelo all’impasto. Montate a neve gli albumi e uniteli all'impasto mescolando dal basso verso l'alto. Imburrate lo stampo per la ciambella e versate dentro l’impasto. Fate cuocere a 170°C nel forno fino a quando la ciambella si sarà dorata. Ci vorranno circa 40-45 minuti (verificate la cottura con uno stecchino)..<br />Preparate uno sciroppo con il succo di limone, l'acqua e lo zucchero e spennellate leggermente la superficie. Fate raffreddare e servite! Si conserva strabene, coperta con pellicola per alimenti!khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-7844100612604331838.post-68472162878565541612009-05-07T08:08:00.004+02:002009-05-07T08:44:09.257+02:00La sacripantina<a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3508969499/" title="sacripantina1 di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3636/3508969499_c4f40e352a_o.jpg" width="400" height="599" alt="sacripantina1" /></a><br /><br />Era da almeno un mese che avevo la fissa di provare a farla. La sacripantina è un dolce tipico genovese fatto di strati di pan di spagna, imbevuti di liquore, e crema al burro aromatizzata al caffé e cioccolato. Ha una tipica forma a cupola e fa bella mostra di sé nelle vetrine delle pasticcerie del centro. Il dolce non è particolarmente antico: l'ha inventato il pasticciere Giovanni Preti nel 1875, e la sua azienda la realizza tutt'oggi (industrialmente), anche in versione "merendina".<br />Io non sono un'appassionata di dolci, ma questa torta è davvero goduriosa, se amate il genere.<br />Visto la quantità di calorie, la mia scelta è stata quella di ridurre le dosi, facendo due piccole sacripantine. Diciamo che con una delle due abbiamo concluso la cena di ieri sera senza troppi sensi di colpa. E l'altra è pronta in frigo per oggi :-)<br />Avevo qualche dubbio sulla ricetta delle creme al burro. sinceramente, non sono ancora riuscita a capire se ci vanno i tuorli d'uovo (una specie di zabaione da unire alla crema al burro), oppure no. <br />Alla fine (anche grazie a <a href="http://www.fiordisale.it/2007/10/17/voglia-di-tenerezza/">Fiordisale</a>!) mi sono convinta che lo zabaione non serviva. Serve però del burro di buona qualità, visto che il sapore si sentirà eccome. <br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3508970237/" title="sacripantina3 di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3602/3508970237_ee447660b8_o.jpg" width="600" height="382" alt="sacripantina3" /></a><br /><br />Queste le mie dosi:<br /><br />180g di pan di spagna (preparato da voi o acquistato in pasticceria)<br />90g burro<br />100g di zucchero a velo<br />marsala secco per inzuppare<br />2 cucchiai di rhum<br />1 tazzina di caffé ristretto<br />1 cucchiaino di cacao amaro<br />2 amararetti secchi<br /><br />Ricavate dal pan di spagna 8 dischi uguali (io ne ho ricavati 6 un pò più piccoli e 2 più grandi, per la base del dolce), togliendo il bordo, che dovrete tenere da parte. Montate il burro ammorbidito con 80g zucchero a velo. Unite il rhum e dividete a metà la crema. In una metà aggingete il caffé, poco per volta, amalgamando bene. Nell'altra il cacao. Ricoprite gli stampi con pellicola alimentare. Mettete il primo dischetto di pan di spagna, bagnandolo col marsala. Ricopritelo con la crema al caffé. Poi mettete il secondo disco, bagnate e ricoprite con la crema al cacao. Procedete così fino a esaurire i dischetti premendo delicatamente ogni dischetto inzuppato sui precedenti.Completate con l'ultimo disco (quello più grande, nel mio caso) Bagnate, premete, richiudete la pellicola sopra il dolce e mettete in frigo per tre ore. Alla fine dovranno avanzarvi un paio di cucchiaiate di crema al caffé, per completare il dolce.<br />Nel frattempo sbriciolate bene il pandispagna rimansto e gli amaretti (l'ideale è pestarli nel mortaio) e uniteli ai 20g di zucchero a velo rimasti. Passate le tre ore tirate fuori la sacripantina dal frigo e rovesciatela su un piatto. Spalmate in cima la crema rimasta e rivestita il tutto con le briciole. Tenete in frigo fino al momento di servire!<br /><br />ps: la forma a cupola non mi è venuta; ci vorrebbe lo stampo apposito....La prossima volta proverò con un'insalatiera. In fondo era il primo tentativo, e sono piuttosto soddisfatta! <br /><br /><a href="http://www.flickr.com/photos/k-kitchen/3508970893/" title="sacripantina0a di kathja, su Flickr"><img src="http://farm4.static.flickr.com/3639/3508970893_bd7ec2d9a0_o.jpg" width="400" height="599" alt="sacripantina0a" /></a>khttp://www.blogger.com/profile/03604869128341588654noreply@blogger.com19