22/12/07

Regalo di Natale

finestre

E' il mio sogno fin da bambina, io che sono nata in periferia - praticamente in campagna - e che per andare a Genova dovevo prendere due autobus e attraversare la Val Polcevera. Sono dieci anni ormai che vivo in centro storico, e non riesco ad andar via. Dopo aver vissuto anni nella mitica Via del Campo, e dopo quasi due anni nella "malfamata" via San Bernardo, di nuovo cambio casa, direbbe Fossati. Ma non cambio amore, no. In questa nuova casa, che sarà "nostra" in tutti i sensi ci vado col vecchio amore, vecchio di soli due anni per dividerne insieme speriamo infiniti.

Insomma, per questo Natale ci siamo fatti un gran regalo, che per me vale doppio perché oltre alla felicità di comprar casa con la persona che amo, c'è che quelle finestre sul mare della foto sono il mio sogno di bambina che si realizza. E' buffo, perché dopo tanti anni in centro storico, che sarà pittoresco e fascinoso ma non è sempre un contesto facile dove vivere, mi ero convinta di voler cambiare. Tornare in periferia, magari avere un giardino, e una casa in un quartiere tranquillo.

Ma poi questa casa è arrivata all'improvviso. Trovata per caso mentre cercavamo altro, è come se fosse stata lei a trovarci. Ed è stato un colpo di fulmine che ha cancellato ogni dubbio. Sono felice di restare qui, nella città vecchia, con tutte le sue contraddizioni, tra la movida e il degrado, tra i lustrini dell'Expò e i caruggi sempre troppo bui. E' una casa strana, come solo quelle del centro storico possono essere, tra dislivelli e vecchi muri di pietra, tra soffitti altissimi e scale infinite. Una casa in cui – abbiamo scoperto dopo – abitavano i nonni dei nonni del mio fidanzato, che di mestiere, guarda caso, facevano i pescatori.

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E sarà bello veder tramontare ogni sera il sole sul Porto antico, e poter scendere le scale per andare a mangiare un panino davanti al mare. Sarà bello continuare a respirare l'aria impregnata di salsedine, e vedere i pescatori che la sera escono dal porto e la mattina comprare il pesce direttamente al mercato. E ci sarà tempo quando saremo più vecchi per una casa con il giardino, o magari, per una barca come unica casa. Ma questo è un altro sogno e chissà mai che non si realizzerà prima o poi anche quello :-)

E così questo Natale porta con sé questa bella novità, insieme a tanti pensieri e tante preoccupazioni – certo – ma ormai ci siamo abituati che la vita non è mai semplice, no?

Buon natale a tutti!

16/12/07

Vellutata di funghi in crosta di sesamo

vellutata di funghi in crosta di sesamo

Altro che gita alle Cinque Terre. Anche a Genova è arrivato il gelo! Ma quello brutto, almeno per noi che anche d'inverno difficilmente scendiamo sotto gli 8°C.
E così si sta rintanati in casa il più possibile, magari con una copertina di pile o una gatta sulle gambe. E poi si sta in cucina a pasticciare, possibilmente col forno acceso, e a studiare menù per le feste. Visto che però ai bagordi natalizi manca ancora più di una settimana, si cerca di preparare, nel frattempo, qualche cibo confortante antifreddo e abbastanza sano.
Così, seguendo l'esempio della mia concittadina fiordisale, sto facendo parecchie zuppe. Anzi, vellutate, che a noi piacciono le pappette cremose. Una delle mie preferite ultimamente è quella di patate e salmone di Donna Hay (la ricetta la trovate qui da Adrenalina), semplice, veloce e goduriosissima. Ma oggi in frigo avevo dei funghi coltivati, e quindi via con la vellutata di funghi.

Ingredienti: olio, uno spicchio d'aglio,1 cucchiaino di semi di cumino, 1 peperoncino secco, una manciata di porcini secchi, 300g di funghi misti, 2 patate, sale. prezzemolo. Per la crosta: 100g di farina, 2 cucchiai d'olio, 1 cucchiaio di aceto di mele, sale, acqua, sesamo, tuorlo per spennellare.


Mettete a bagno i porcini, poi scolateli e tagliateli a pezzetti, tenendo l'acqua di ammollo. In una pentola fate soffriggere leggermente l'aglio in un cucchiaio d'olio. Unite cumino, il peperoncino e i porcini. Fate saltare, poi unite le patate e gli altri funghi. Aggiungere l'acqua di ammollo dei porcini e coprite con brodo vegetale. Salate e fate cuocere per una ventina di minuti. Ora togliete un po' di funghi con un mestolo forato e passate al mixer il resto. Aggiustate di sale, cospargete con un po' di prezzemolo tritato e versate nelle pirofiline.
Mentre cuoce la zuppa impastate tutti gli ingredienti per la crosta di pasta, che metterete a riposare in frigo per una mezz'ora. Poi stendete una sfoglia molto sottile e tappate con la pasta le pirofile. Spennellate con il tuorlo d'uovo e cospargete con ancora un po' di sesamo. Infornate a 200° finché la pasta con sarà croccante e dorata.

12/12/07

Merluzzo al verde

merluzzoalverde

Curiosare fra i blog in questi giorni è - nutrizionalmente parlando - molto pericoloso :-)
In giro non si vedono altro che glasse colorate, dolci cioccolatosi e burrosissimi, conserve, biscottini speziati, prove di pandolci e panettoni.
Pure io non ho resistito e i tartufini bianchi purtroppo mi sa che saranno solo l'inizio di un mese iperzuccherino. Tra le mie prove prenatalizie non potevano mancare i biscotti speziati e glassati, ma li posto un altro giorno, che tutti questi dolci cominciano a darmi un vago senso di nausea :-P
Così ieri sono tornata al mio caro e vecchio pesce, che in questo periodo ho tralasciato, per mancanza di tempo e fantasia. Avevo visto su un librino dedicato al baccalà una ricetta semplice e sfiziosa ma il baccalà non lo avevo. Così ho adeguato il tutto ad un bel filetto di merluzzo. Ecco qui, praticamente è un piatto unico:

Ingredienti:
400g di merluzzo pulito e tagliato a pezzi
400g di patate
un pugno di olive nere (servirebbero le taggiasche, ma io non le avevo)
uno spicchio d'aglio
4 filetti di acciughe salate
un cucchiaio di capperi dissalati
un cucchiaio di pinoli
peperoncino, olio, sale, prezzemolo


Lessate le patate con la buccia, poi sbucciatele e tagliatele a grossi pezzi. Mettete un paio di cucchiai d'olio in un'ampia padella, unite l'aglio e i filetti di acciughe e fate cuocere a fiamma bassa fino a che le acciughe si saranno sciolte. Aggiungere le patate, il peperoncino, le olive, i capperi e i pinoli e fate insaporire alcuni minuti, sempre a fuoco basso. Ora alzate la fiamma e mettete nella padella i pezzi di merluzzo, il prezzemolo e sfumate con poco vino bianco. Rigirate il pesce un paio di volte, fino a che la carne diventa bianca. Se il filetto è molto spesso, fate cuocere coperto per qualche minuto. In dieci minuti al massimo è pronto. Servite con un giro d'olio crudo.

10/12/07

Finalmente domenica

Ieri, finalmente, mi sono gustata un anticipo del Natale che vorrò quest'anno. In questo periodo molto faticoso e stressante, anche i week end sono corsi veloci come tutto il resto della settimana. Ma ieri siamo riusciti a conquistarci il tempo per non fare nulla, o quasi. Per dormire, anzitutto. Per poltrire un po' in casa, e per andare ad un pranzo di famiglia con tanto di pargoli. Insomma, finalmente una domenica come deve essere: rilassante e rigenerante. Complice la pioggia e il clima prenatalizio, abbiamo passato la giornata tra chiacchiere, cartoni animati, trenini elettrici e alberi di Natale.


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Quando verso le 16 siamo usciti di casa, la città, ancora bagnata dalla pioggia, aveva un'aria insolita, morbida e avvolgente. La foto l'ho scattata quasi verso il tramonto da Spianata Castelletto, che offre una vista unica di Genova dall'alto. Quando ho visto la nebbia sopra il porto ne sono rimasta affascinata. Non che ami la nebbia, ma a Genova è un evento così unico che non potevo non fotografarlo. E ho pensato che questa nebbia (o foschia, non saprei come chiamarla) cascasse a pennello sulla mia domenica pigra, quasi ad addolcire i contorni, e a rallentare i tempi della città, in contrasto con il ritmo frenetico dello shopping prenatalizio.


In questo clima finalmente un po' festoso ho pensato che ero ancora in tempo per partecipare all'iniziativa di FrancescaV Aspettando Natale.
Adina e il Cavoletto mi hanno fatto venir voglia di tartufini cioccolatosi. Li ho fatti in versione bianca, con cocco, cioccolato bianco e un pizzico di cannella. Davvero ottimi e velocissimi. Una vera coccola pre-natalizia, se amate il genere.

tartufinicioccococco

Ingredienti x 12 tartufini

100g di cioccolato bianco
20g burro
2 cucchiai di panna fresca
2 cucchiai di cocco disidratato + altro cocco per farci rotolare i tartufini
mezzo cucchiaino di cannella

Fate sciogliere il burro con la panna. Versatelo sopra il cioccolato a pezzetti e mescolate per far sciogliere bene. Aggiungere il cocco e la cannella. Mettete in frigo per un paio d'ore. Poi formate delle palline con le mani e passatele nel cocco disidratato. Conservate in frigo.

04/12/07

Una confettura davvero speciale

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Oggi è un gran bel giorno per me. Stamattina è arrivata una telefonata, inattesa quanto liberatoria. Mio padre finalmente domani esce dall'ospedale. Dopo un intervento d'urgenza e due settimane di domande senza risposta, dopo una notte a guardarlo respirare dietro la maschera d'ossigeno, dopo le paure e le ansie per il futuro, dopo le incazzature su come funzionano gli ospedali pubblici, anche questa è passata. E posso finalmente tirare un sospiro di sollievo. Certo, come sto imparando in questi anni, i genitori invecchiano e noi non possiamo farci niente. Ma fa un certo effetto ammettere che le persone che ci hanno sostenuto e fatto crescere fino a ieri, adesso improvvisamente – sempre troppo improvvisamente - sono vecchie, magari malate, e che tocca a noi essere forti per sostenerle. E noi non sempre ci sentiamo preparati a questo compito.

Comunque basta con i discorsi tristi, Oggi è una giornata allegra, e la telefonata della mia mamma è arrivata proprio mentre stavo preparando la confettura di zucca al cardamono di Tuki. Quando ho visto la sua foto ho deciso che dovevo farla assolutamente.
Rispetto alla sua ricetta ho sostituito la scorza di limone con quella d'arancia. E' veramente ottima. Peccato che avessi solo mezzo chilo di zucca, per cui non ho nemmeno sterilizzato i vasetti. Metà è finita in crostata, e l'altra direttamente in frigo per un consumo rapido, magari ad accompagnare un buon pecorino siciliano.
La piccola crostatina della foto era per mio papà. Pensavo di portargliela domani in ospedale. Invece se la potrà gustare a casa sua, seduto sul suo divano, magari davanti ad una partita di calcio, coccolato dalla mia mamma :-)

02/12/07

Silenzi

Il silenzio in certi momenti è uno stato di necessità. Per riflettere. Per razionalizzare. Qualche volta per piangere. E poi raccogliere le energie che restano e rimettersi in marcia. Sto vivendo un periodo così, in cui anche le cose belle che si prospettano (e che spero di poter raccontare presto) sembrano annegare in un vortice di paure e di pensieri negativi. Ma poi ce la si fa. Ce la si fa sempre. E se la vita non è facile come ci saremmo aspettati da ragazzini, vale lo stesso la pena rialzare la testa e provare a sorridere. E il mio sorriso tirato di questi giorni si è sciolto ieri, grazie ad una gita improvvisata, strappata ad una giornata di impegni e preoccupazioni. E per questo ancora più preziosa.
Saliamo in macchina e percorriamo l'Aurelia in direzione levante, sotto un cielo plumbeo carico di pioggia. Andiamo senza meta, armati solo di macchine fotografiche e della voglia di staccare da tutto, fermandoci ad ogni scorcio, per vedere i raggi del sole che tentano invano di trapassare le spesse nuvole.

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Oltrepassiamo Pieve ligure, Sori e Recco. Pensiamo per un attimo alla focaccia ma decidiamo di proseguire. L'Aurelia è una strada che amo moltissimo. Ti consente di percorrere tutta la Liguria e scoprirla da ogni angolazione. Sei in cima ad una ripida collina e un secondo dopo ti ritrovi a pochi metri dalla battigia. Ad un certo punto il cielo per un attimo si apre e sotto di noi c'è Camogli, che sembra un paesino delle fiabe.

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Proseguiamo oltre, tra cielo, nuvole e mare, sprazzi di sole e gocce di pioggia. Da Santa Margherita ligure scendiamo fino a Paraggi. Lasciamo la macchina e proseguiamo a piedi. Paraggi è una minuscola località balneare, ma in questa stagione è un paese fantasma. Non un bar aperto, non una luce accesa alle finestre.
Ad un certo punto il sentiero pedonale sembra abbandonare il mare e si inerpica in un bosco, ma è solo un impressione perché il mare sta proprio sotto i nostri piedi. E' bella la Liguria proprio per questo: la campagna e il mare si fondono in un paesaggio unico.

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Arriviamo a Portofino che è quasi buio. Il tramonto ha i toni del grigio, come tutta la giornata d'altronde. Ma è bellissimo.

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Portofino deserta è davvero meravigliosa. Odio la Portofino dei vip, quella dei motoscafi e delle boutiques. Ma se vai a Portofino in una brutta giornata d'inverno ne puoi scoprire la bellezza e l'armonia. Le casette che sembrano cascare in mare, la chiesa sulla collina a dominare il golfo, il piccolo faro del porto e i gozzi dei pescatori che si lasciano cullare dalle onde.

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Resta il tempo per una birra e un pezzo di focaccia, per un pranzo molto ritardato, godendosi il silenzio mentre cala il buio.