01/12/08

Orzotto con lenticchie

orzo e lenticchie

Freddo, neve che ha imbiancato le colline sopra la città (mai vista sta cosa a novembre), mareggiate un giorno sì e l'altro pure e, quando va bene, tramontana da trentacinque nodi che ti fa passare la voglia di mettere il naso fuori dalla porta. L'inverno deve ancora cominciare e già conto i giorni che separano dalla primavera. Leggo il meteo ossessivamente quasi fosse l'oroscopo, e ne guardo più d'uno fino a trovare quello che mi dice che forse ma forse il prossimo fine settimana torna l'anticiclone, e posso organizzarmi per l'ennesima battuta di whale waching :-)
Vedremo. Intanto, visto che quest'inverno devo pure convincermi ad affrontarlo, preparo robine calde e confortevoli, che ho bisogno di energie. Zuppe quindi, ma anche questo orzotto alle lenticchie, semplice e appagante.

Ingredienti:
150g di orzo perlato
200g di lenticchie di Colfiorito
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
olio evo
sale e pepe

Preparate un soffritto con i sapori tritati e un cucchiaio d'olio evo. Aggiungere l'orzo, fatelo tostare, poi le lenticchie, precedentemente lavate. Aggiungete brodo vegetale a mestolate e cuocete come se fosse un risotto (ci vorranno circa 25-30 minuti). Servite con pepe macinato al momento e un cucchiaio d'olio a crudo direttamente nel piatto.

24/11/08

Delfini 2.0 (ma voi lo vedevate Flipper in tv?)

stenelle

So benissimo che di delfini non ne potete più, e che magari quelli che di voi passano ancora da questo blog semiabbandonato sperano ogni tanto di trovare una ricetta, visto che questo sarebbe un blog di cucina. Le ricette prima o poi torneranno (lo prometto!). Devo solo riassestarmi col nuovo lavoro e riassestare pure un po' le mie finanze, che in questo momento non mi assistono granché nella ricerca di prodotti sfiziosi e costosi :-P
Ma queste foto sono un regalo. Un ennesimo regalo che una ventina di stenelle ci ha fatto ieri, accompagnandoci verso casa per compensarci di tutto il freddo preso in sei ore di navigazione. Un regalo che, come ogni volta, ci ha scaldato il cuore :-) Non mi stuferò mai di incontrarli e avere la fortuna di restare un po' con loro e vederli giocare. Sono incontri che ripagano ogni fatica, ogni stanchezza e ogni rimorso di non essere rimasti sotto il piumone in una delle giornate più gelide che io ricordi.
Uno di loro, poi, sembrava particolarmente desideroso di mostrarci tutte le sue abilità in fatto di evoluzioni aeree. Eccolo qui:

flipper2small

flipper1small

E, quindi, se proprio non siete tutti stufi, il regalo lo faccio a voi :-)

30/10/08

Mareggiata

Raffiche di vento fino a 60 nodi e onde di oltre 5 metri. Porto chiuso per il vento e aeroporto chiuso per...pesci sulla pista! Certo gli stabilimenti balneari contano i danni e i passeggeri del traghetto Fantastic se la sono vista brutta, però la libecciata di stamattina è stata un vero spettacolo della natura.

Alle sette di mattina mi ha svegliato il fischiare del vento. Le onde superavano allegramente la diga foranea del porto di Genova.

ore7

(foto fatta dietro la finestra chiusa...impossibile aprirla!)

E questi sono alcune istantanee di corso Italia, dove i bagni comunali di San Giuliano sono stati davastati dalla mareggiata.

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13/10/08

Regali d'autunno

Capita che la Liguria in autunno riesca a regalare giornate calde come a inizio estate. E allora via le cerate, i pile e le scarpe: si può godere del tepore del sole e il mare liscio come l'olio invoglia all'ultimo bagno di stagione. E sono solo le giornate più corte a ricordarti che l'estate è finita da un pezzo e che alla prossima uscita probabilmente dovrai stare imbacuccato fino agli occhi per proteggerti dal vento e dagli spruzzi freddi.
Ma questo fine settimana la stagione fredda sembrava davvero lontana. Il vento era pochino (ma non si può mica avere tutto!) e navigando da Genova a Finale ligure (e ritorno) saremo andati a vela si e no tre ore.
Ma la barca è bella in ogni condizione. Se c'è vento può diventare parecchio sportiva e talvolta un po' impegnativa; se il vento non c'è, ti ti immergi nel tuo piccolo mondo fatto di sole, mare, panorami e relax. Magari un buon libro, ma sempre con un occhio puntato all'orizzonte. E se hai fortuna puoi fare anche incontri emozionanti.

tursiope

Sul ritorno, a circa 5 miglia al largo di Varazze questa domenica abbiamo avvistato un gruppo di tursiopi.
Via le lenze, prima di tutto, anche se immagino che i delfini siano abbastanza furbi da non farsi fregare da un'esca di plastica (alla quale, tra l'altro, non ha abboccato manco un pesce), via il motore e giù a prendere le macchine fotografiche.
Putruppo, tra controluce e una qualche impostazione bizzarra della mia canon (che non mi sono premurata di verificare, tanto non volevo perdere di vista questi meravigliosi abitanti del mare), le foto non sono venute meravigliose, però eccoli qui.

tursiopi1
tursiopi2

I tursiopi li avevo visti da lontano andando in Corsica, ma in Liguria incontriamo soprattutto le più piccole stenelle. Delfini così grandi (circa 2,5 metri) non li avevo mai visti da vicino.
Un paio hanno anche nuotato un po' sotto la barca.
Meno giocherelloni delle stenelle, probabilmente erano impegnati in qualche attività più utile che farsi fotografare :-)
Li abbiamo seguiti per un po' (e loro si sono fatti seguire), poi ognuno ha ripreso il suo viaggio. Il nostro, con un po' di rammarico, verso casa.

03/10/08

Pesto fantasia e ranci quotidiani

pesto di pomodori secchi, mandorle e ricotta dura

Ecco il mio pesto-fantasy che partecipa alla raccolta-concorso di Fiordisale.
Dubito di vincere, dato che questo è soprattutto un pesto-emergency, preparato domenica scorsa dopo una due giorni in barca e in piena emergenza viveri. Ma avevo voglia di partecipare (stanno venendo fuori un sacco di ricette interessanti), e poi questo pesto è proprio buono. Lo preparo spesso, con alcune varianti a seconda di quello che ho in casa.
Quello di domenica era così:

Pesto di pomodori secchi, mandorle e ricotta dura

1 manciata di pomodori secchi sottolio sgocciolati
1 cucchiaio di mandorle
1 cucchiaino di capperi dissalati
poco sale
2 cucchiai di ricotta dura di pecora
olio extravergine
mezzo spicchio d'aglio

Il procedimento è superfluo, ma questo pesto no. Ottimo anche come tartina da aperitivo, magari mentre aspettate che cuocia la pasta!

A proposito di concorsi (e di cibo da sopravvivenza). Massimo di Kelablu ne ha appena lanciato uno davvero simpatico. La domanda di Massimo è: che cosa mangiate nella vostra pausa pranzo? Un panino al volo, una fetta di pizza, un'insalatina dietetica (naaahh) o un piatto gigante di trenette al pesto nella vostra trattoria preferita? Bene, fotografate il vostro rancio quotidiano prima di abbuffarvi e mandate la foto a Kela con tanto di descrizione. Il rancio più goloso verrà premiato ogni settimana, ovviamente con un regalo mangereccio! Per saperne di più andate a leggere qui

26/09/08

Piselli al wasabi

piselli al wasabi

Diciamo che è un esperimento. E pure abbastanza riuscito, magari anche perché è un secolo che non mangio quelli originali! Me li avevano portati da Berlino, ma a Genova non sono mai riuscita a trovarli.
Ma oggi mi è venuta questa voglia, per dare un po' di sprint ad un venerdì pomeriggio non particolarmente emozionante.
Non ho trovato in rete nessuna ricetta (solo un indovinello e un tot di fan in rete) così ho provato a seguire il procedimento dell'ormai famoso cecio snack della cuoca petulante.
Due note: tenete d'occhio il forno e usate una temperatura piuttosto bassa. Abbondate pure col wasabi, perché mi pare parte del piccante si disperda con la cottura.
Ah, un ultimo accorgimento: la prima volta che aprite il forno per girare i piselli, tenetevi a distanza di sicurezza!
Però se amate il wasabi provate perché sono buoni :-)

Ingredienti:
1 tazza di piselli
2 cucchiai di wasabi in polvere
sale
pochissima acqua

Sbollentate per pochi minuti i piselli (i miei erano surgelati). Fateli raffreddare e asciugateli bene. Mescolate il wasabi con poca acqua fino ad avere una pasta (più morbida rispetto a quella che serve per il sushi, ma non liquida). Mescolate i piselli con la pasta di wasabi e con il sale.
Scaldate il forno a 180°, poi abbassatelo a 140. Mettete i piselli su una teglia da forno senza sovrapporli e distanziandoli un po'. Cuoceteli girandoli un paio di volte, fino a che non sono croccanti. Ci vorrà quasi un'oretta, ma dipende dal forno.

18/09/08

AAA... Casa a Milano cercasi

Ovviamente sto scherzando, ma neanche tanto. Se le cose continuano così, dovrò pure prendere in considerazione l'idea di un trasferimento, seppur temporaneo. Eppure non riesco a credere che nel 2008, nonostante banda larga, skype, webcam, facebook, mailing list, blog, forum chat e qualunque altra diavoleria digitale si possa solo immaginare, in Italia ancora non si riesca a concepire una cosa semplice come il telelavoro.
Sarà che io ho telelavorato per oltre cinque anni, e lo trovo vantaggioso non solo per i lavoratori, ma anche per le aziende. Diciamo pure, soprattutto per le aziende: possono tenere sotto controllo la tua produttività assegnandoti scadenze strettissime, risparmiare un sacco di contributi (visto che telelavoro diventa spesso contrattualmente lavoro a progetto o collaborazioni occasionali) e licenziarti quando vogliono. Cosa volere di più?
Invece no, sembra che in Italia le aziende siano rimaste al Paleolitico. In un mese di ricerca ho trovato offerte utili (e potenzialmente interessanti) solo a Milano, e la domanda è sempre la stessa: "Ma signorina, lei ha intenzione di trasferirsi?"
"Veramente al momento, no" - rispondo io e vorrei tanto aggiungere - ma non lo faccio - "perché voglio svegliarmi la mattina vedendo il mare, con a fianco il mio compagno e la mia adorata gatta, anziché pagare mille euro al mese per svegliarmi nella nebbia e nell'isterico traffico della vostra città".
Non mi arrendo, per ora. Ma sono giorni non facili. Nel frattempo, gioco a fare la giornalista per una rivista di economia: lavoro figo, non c'è dubbio, ma è altrettanto indubbio che lo faccio soprattutto per la gloria. Visto quanto vengono pagati i cosiddetti freelance (che sembra già un lusso essere pagati per scrivere!), se vivessi da sola probabilmente sarei già a lavorare in un call center :-/
E in tutto questo la cucina che c'entra? Un bel niente, ma spero spieghi il mio scazzo - tanto per usare un eufemismo - e la mia conseguente assenza dal mio e da tutti i foodblog.

Che poi a Milano ho qualche vecchio amico e un tot di belle persone che vorrei conoscere (o rivedere!) da tempo.

lulù

Ma poi chi glielo spiega a Lulù?

28/08/08

Buon vento dell'Ovest

orizzonti

E, alla fine, ne è valsa davvero la pena, di rifare in parte il percorso dello scorso anno. Per spingerci stavolta un po' più in là, fino alle falesie di Cassis e alle calanques che stupiscono i naviganti con la loro bellezza e imponenza lungo la strada del mare che conduce a Marsiglia.
In due con una barchetta di 9 metri è un percorso abbastanza lungo. In due settimane abbiamo macinato più di 400 miglia tra andata e ritorno, e sono state miglia spese bene.

All'andata abbiamo fatto una notturna con una tappa unica da Genova a Saint-Tropez. Una notte in rada e via, per allontanarsi il prima possibile dalla rumorosa e poco attraente - almeno per me, almeno in estate - Costa Azzurra, davvero troppo affollata, sia in terra che in mare, per i miei gusti. Siamo stati alcuni giorni a Porquerolles, di cui ho già parlato lo scorso anno. Le isole di Hyeres sono meravigliose (mare blu, spiagge di sabbia, niente auto ecc...) ma io ho insistito per proseguire. Ema ha ceduto ma alla fine era quasi più contento di me.
Grazie ad una giornata con poco vento abbiamo superato Tolone e il famigerato Cap Siciè - sorta di Capo Horn nostrano, a detta dei locali, quando soffia il mistral - e ci siamo trovati di fronte ad un panorama mozzafiato.

ciotat

ciotat2

Abbiamo fatto base alla Ciotat, piccola e accogliente cittadina, sede di storici cantieri navali entrati in crisi alla fine degli anni ottanta, e riconvertiti n questi ultimi anni alla haute plaisance, la grande nautica da diporto.
A partire da qui, procedendo verso ovest si apre una costa pressoché deserta che - con l'eccezione della piccola Cassis - si snoda lungo un percorso di circa 25 miglia, fino a Marsiglia. In mezzo falesie, calanques, isolette, rocce bianche e acqua trasparentissima. E... il nulla. Niente alberghi, niente case, pochissimi turisti. Un vero paradiso :-)

calanques

"C’est vrai qu’elles sont belles, les calanques. Ce n’est rien de le dire, il faut venir les voir. Mais on ne peut y accéder qu’à pied, ou en bateau. Les touristes y réfléchissaient à deux fois, et c’était bien ainsi".
Jean-Claude Izzo

A Marsiglia, dove ero stata qualche anno fa, siamo poi andati in bus. Purtroppo non ho fatto foto, perché dopo la mia precedente visita, ho preferito lasciare la Canon in barca in un eccesso di prudenza. Adoro Marsiglia, che per certi versi assomiglia a Genova, bellissima e forse anche un po' difficile per un turista, con la sua ampia periferia di quartieri popolari e le sue ruelles che scendono ripide verso il Port Vieux. Questa seconda visita, devo dire, forse complice il fatto che era agosto ed era giorno, mi ha restituito un'immagine più serena e vivace. Nel 2013 Marsiglia sarà capitale europea della cultura, proprio come Genova qualche anno fa. Immagino che questo contribuirà al rilancio della città, e a renderla ancora più bella. Confido, tuttavia, che i francesi saranno attenti a non snaturarla troppo, conservandone il fascino descritto splendidamente da Izzo:


"Marseille, on ne peut l'aimer qu'en arrivant par la mer. Au petit matin, à cette heure où le soleil, surgissant derrière le massif de Marseilleveyre, embrase ses colline et redonne du rose à ses vieilles pierres. On découvre alors la ville comme Protis le Phocéen la découvrit, il y a deux mille six cents ans. Et qu'importe si c'est exagérer de dire ça. Marseille exagère, toujours. C'est son fond. Et, dans le fond, rien n'a changé depuis ce jour-là.Quand la rade vous ouvre ses bras, alors, alors seulement, on perçoit le sens, éternel, de cette ville. L'accueil. Car Marseille est faite d'ailleurs, d'exils, et elle se donne sans résistance à ceux qui savent la prendre, l'aimer. Ici, on est chez soi. D'où que l'on vienne. Et personne, jamais, ne vous demandera d'où vous arrivez, exception faite des flics, la nuit".


Izzo parla anche spesso della luce di Marsiglia, e del vento, che contribuisce a rendere il blu più blu e il verde più verde. In effetti, oltre alla bellezza del paesaggio, della Provenza a me continuano a stupire i colori intensi, che rimangono negli occhi e nel cuore.

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Un'ultima annotazione di stile riguardo la Francia, i francesi e il loro rapporto con le barche a vela. L'avevo già notato al Nord, in Normandia e Bretagna, ma anche al Sud è la stessa cosa. Mentre in Italia la barca è un oggetto di lusso, da rinnovare come fosse una macchina, da lucidare da mattina a sera, in modo che sia sempre p-e-r-f-e-t-t-a per poi passare le giornate nei porti e le serate al ristorante, in Francia la barca è una sorta di casa viaggiante, sulla quale le famiglie francesi si portano di tutto: biciclette, ombrelloni (ombrelloni, sì! Altro che bimini da 2.000 euro), barbecue, canotti e canoe, cani e gatti, bambini di ogni età.
Ci sono barche di ogni tipo, ovvio, vecchie o nuove, bellissime o inguardabili, ma non è questo che conta. L'importante è navigare, fare bei bagni e belle cene, rigorosamente in barca, accompagnate da una bella bottiglia di vino fresco.
E i porti francesi lo sanno bene, e non si permettono i prezzi da strozzinaggio dei marina italiani, che per accatastare la tua barchetta a decine di altre arrivano a chiederti anche 120 euro a notte. Insomma, un altro mondo per chi ama il mare, e ogni volta che torno penso che tornerò in Francia anche il prossimo anno, che la Camargue in fondo non l'ho ancora vista e sta solo ad una cinquantina di miglia più in là :-)

16/07/08

Avete mai provato con le pesche?

insalatadi pesche, cetriolo, rucola e palamita

Anzitutto, vorrei ringraziare chi è passato di qui in queste settimane, chi mi ha lasciato un commento o mi ha scritto un'e-mail per sapere come stavo. Ho avuto un po' di impegni di famiglia che mi hanno forzatamente tenuta lontana dal mio e dai vostri blog. Metti poi che tra lavoro vecchio e lavoro da cercare al pc sto già abbastanza ed ecco che l'assenza è giustificata!
Però il blog alla lunga mi manca, per cui eccomi :-)

Non cucino granché ultimamente ma, proprio dalla poca voglia di perdersi ai fornelli, nascono a volte delle idee simpatiche.
L'anno scorso, che ero parecchio più ispirata in cucina, avevo sperimentato diversi abbinamenti di pesce crudo con la frutta. Le pesche però mi mancavano. Qualcuno (e questo qualcuno è una grande cuoca professionista!) l'abbinamento l'aveva sperimentato con successo, e mi ero ripromessa di provare anch'io.
La palamita (che immagino non vogliate nemmeno più sentirla nominare!) potete tranquillamente sostituirla col tonno. Il risultato è un'insalata fresca e perfetta per questo caldo luglio.

Ingredienti

1 filetto di tonno o palamita
2 pesche
1 cetriolo
qualche foglia di rucola
aceto balsamico
succo di limone
fleur de sel
pepe nero macinato al momento

Tagliate a pezzetti piccoli la palamita e mettetela a marinare 10 minuti con un cucchiaino di aceto balsamico,poco olio evo ligure e qualche grano di fleur de sel. Tagliate a pezzetti anche le pesche e il cetriolo e conditeli con poco succo di limone, sale e pepe nero. Unite il pesce all'insalata e completate con qualche foglia di rucola.

27/06/08

Hummus di pesce bianco

hummus di pesce e fagioli bianchi

Fa caldo. E per me in generale è una grande notizia. Finalmente è arrivato il momento tanto atteso dei primi bagni, della prima abbronzatura, delle prime serate in pozzetto a godere il fresco della sera.

Per il mio blog però questo caldo complica ulteriormente le cose. Sì perché la mia cucina dalle tre del pomeriggio fino al tramonto diventa impraticabile. Servirebbero berretto, occhiali da sole e crema a protezione 20 solo per riuscire a lavare i pomodori. Certo, mettere delle tende (tendoni?) sarebbe una scelta sensata, ma per troppi anni ho sognato una cucina baciata dal sole, e 'mo per un po' me la tengo così!

Tanto diciamolo, con questo clima non è che venga voglia di mangiare le lasagne al forno. Quindi, finché il lavoro (o il non lavoro, sigh) me lo permette, ho trovato la soluzione: cucino al mattino piatti freschi che se ne stanno sereni a riposare in frigo fino all'ora di cena.

Ed ecco qua cosa ho fatto di un paio di merlani comprati ieri mattina.
Volevo provare una ricetta di rillettes con i fagioli trovata sul libro Fish & Fish. Solo che non volevo usare la panna. E volevo il cumino. E magari un po' di succo di limone. Alla fine ho fatto una specie di hummus, molto buono spalmato sul pane o per accompagnare una bella insalata mista. Fate voi.
Al posto dei merlani potete usare nasellini, merluzzo o altro pesce bianco.

Ingredienti:
2 merlani
1 scatola di fagioli bianchi (o 100g di fagioli bianchi secchi, ammollati e fatti cuocere con una foglia d'alloro)
abbondante cumino appena tostato e poi pestato nel mortaio
la scorza e il succo di un limone
sale, olio evo, pepe bianco
un po' di basilico fresco per completare


Pulite i merlani e fateli cuocere a vapore per una decina di minuti. Poi togliete la pelle e le lische e fate raffreddare. Sciacquate bene i fagioli. Conditeli con olio, sale, pepe e il cumino macinato. Unite la scorza grattugiata del limone e i filetti di pesce spezzettati. Passate al mixer fino ad ottenere una crema non troppo omogenea. Aggiungete il succo di limone, aggiustate di sale e pepe e mettete in frigo a riposare per alcune ore. Servite con un po' di basilico spezzettato (se avete il coriandolo è anche meglio).

19/06/08

Del doman non v'è certezza (ovvero vite precarie)



Ma chi la vuole poi tutta questa certezza? Io, certamente no, visto che da sempre - e invecchiando peggioro- mi alimento dei più svariati dubbi esistenziali.
Da quelli etici: chi sono?, cosa so fare?, cosa voglio fare della mia vita?
A quelli decisamente più pratici: meglio fare un figlio tra due anni o fare il giro del mondo in barca tra 10 anni? E se facessi tutt'e due? E se rinuncio al primo e poi mi pento? E se rinuncio al primo e poi non faccio il secondo? E se.
In tutto questo- chi mi conosce lo sa - ci sta sempre anche il blog: lo chiudo? non lo chiudo? ma a che serve?, ma mi diverto davvero? ma non è che sono ridicola? Ma perché non mi apro un blog sull'x,y,z argomento?eccetera eccetera.
In ogni caso, nel bel mezzo della mia ennesima crisi blogghifera, ieri - notizia fresca di stampa - è arrivata una ragione vera (evvai) per scombinarmi un po' l'esistenza.

Molto semplicemente, con poco preavviso e inutili giri di parole, mi è stato gentilmente comunicato che a partire dalla data del 1 agosto 2008 non avrò più un lavoro.
Eh sì, dopo oltre 5 anni di onorata collaborazione a tempo pieno (a costi irrisori, tra l'altro) come web writer, l'azienda per cui lavoro ha deciso di chiudere la redazione web, considerata ormai antieconomica. E io mi ritrovo a spasso.

O, meglio, mi ci ritroverò da settembre, visto che ho tutta l'intenzione di godermi comunque (si fa per dire) le mie meritate ferie, dopo un anno di lavoro.
Solo che, ecco, nel frattempo di lavoro dovrò cercarne un altro.
Quello che farò non lo so ancora. Ovviamente sto cominciando a organizzare la mia ricerca, ma so già che non sarà uno scherzo. Soprattutto perché mi piacerebbe continuare a scrivere, in qualche forma, da qualche parte.

Per cercare di vederla in positivo, come dicono il mio fidanzato e i miei amici, è l'occasione per trovare qualcosa di meglio, visto che quando un lavoro ce l'hai, la pigrizia, la certezza (?) e le abitudini consolidate, difficilmente ti spingono a guardare oltre, a meno che il tuo lavoro non ti faccia proprio schifo, e non era questo il caso.

Tutto questo per dirvi che sono ancora qui, anche se saltellante e, al momento, con non troppa voglia di cucinare. Ma prima o poi tornerà anche quella. Intanto questo we me ne vado in barca ad annegare il dispiacere nell'acqua salata e in qualche bicchiere di vino bianco fresco :-)

a presto e buon we a tutti/e!

03/06/08

Millevele 2008

Millevele 2008

No che non abbiamo vinto. E ci siamo classificati pure peggio dell'anno scorso che avevamo un equipaggio sgangherato ed eravamo arrivati alla linea di partenza con 5 minuti di ritardo!
Quest'anno, invece: equipaggio serio anche se ridotto (tre bravi + me), arrivo sul campo di gara con gran anticipo, prova delle vele e lunga e fin troppo meditata scelta del punto da cui partire. Scelta che alla fine si è rivelata sbagliata :-/
La colpa (!) è del vento debole e ballerino, che ha fatto un giro di 180° negli ultimi minuti e che ha fatto sì che partissimo proprio dal lato peggiore. Ma con una linea di partenza lunga mezzo miglio e affollata da 381 barche, se il vento gira all'ultimo minuto sei fregato :-).

Tra l'altro se il mio fidanzato legge questo post, di regate non me ne fa fare più visto che lui, quella che io considero giustamente una polemica costruttiva, ehm... la definisce diversamente :-P

E allora perché ve ne parlo, se non abbiamo vinto né ci siamo piazzati granché (decimi su una cinquantina di barche della nostra categoria), e sono pure evidentemente insoddisfatta?
Perché comunque mi sono divertita un sacco, e perché è uno spettacolo vedere in mare tutte queste barche dalle dimensioni, età e qualità costruttive più disparate, e gli ancora più disparati equipaggi: dai maxi yachs con tiratissimi marinai professionisti, ai barchini con su famigliole coi bambini, e a chi ha deciso ad un certo punto di inserire il pilota automatico per farsi du' spaghi .
Diciamo che in questa regata, visto l'affollamento, la cosa più importante è evitare danni alle barche e, soprattutto, alle persone, in particolare nelle fasi immediatamente precedenti e successive alla partenza, quando il campo di regata somiglia ad una pista di autoscontri. L'anno scorso, che era il primo anno che partecipavo, mi ero anche abbastanza spaventata: c'erano stati parecchi "tamponamenti", una grossa barca sfondata e una ragazza ferita.
In una giornata come ieri, con poco o nulla vento e molto irregolare nella direzione, le collisioni sono state certamente meno violente, ma da quel che ho visto e sentito anche più numerose. La scena è quella classica, per chi ha fatto qualche regata :"acqua!, acquaa!, acquaaa!, ACQUAAAA.... SBENG!! , a seguire urla, insulti e scambi dei numeri delle rispettive assicurazioni.
E, giusto per chiarire definitivamente che ieri non era proprio una giornata sì, una bella botta nel sedere l'hanno data anche a noi, e per giunta a speronarci è stata proprio una barca del nostro stesso circolo (!). Pulpito di poppa piegato, ma per fortuna nessuno si è fatto male e non ci sono danni allo scafo.
Insomma, una bella giornata affollata e movimentata, ma molto molto divertente, con l'ultimo lungo bordo - da Nervi a Genova - sotto spi: una lunghissima striscia di mare dipinta da oltre 300 giganteschi palloncini colorati :-)
Peccato solo che tocchi aspettare un altro anno per un evento del genere!

Millevele 2008

Ah, quasi dimenticavo: in entrambe le foto vedete la barcalapiùbelladitutte, quella con lo scafo grigio? Ecco, quelli lì siamo noi. E nella seconda foto, se guardate bene c'è una gambetta che sporge dalla barca a sinistra. Ecco, quella lì sono io, che cerco inutilmente di sbandare un po' la barca :-) Ma nonostante mi riproponga di fare un po' di dieta, evidentemente non sono così pesante :-)

(Entrambe le foto sono di Stefano Gattini, prese dal sito dello Yacht Club italiano)

30/05/08

Aiutoooo... arrivano i suoceri!

E fu così che, dopo i miei genitori, è stata la volta dei suoceri, a concludere il rapido giro delle visite istituzionali alla nuova casa. Ci ho messo un tot, a dire il vero, per invitarli. Sarà perché per questa casa dobbiamo ringraziare anche loro (grazieeeee!), sarà che un minimo di soggezione io ce l'ho ancora, volevo che la casa fosse decentemente in ordine.
E così, preso il coraggio a quattro mani e fatto l'invito ufficiale, sabato mattina sono andata in pescheria pregando di trovare finalmente una bella palamita (inutile che continui ad ammorbarvi sul quanto la adoro, no?) e qualche acciuga. Sono stata fortunata, perché dopo giorni di magra dovuti al cattivo tempo, sabato scorso ho trovato una palamita da 2,2 kg!
Ho immediatamente deciso, che ci avrei risolto tutta la cena, con poche aggiunte.
E così è stato: carpaccio di palamita (+ acciughe marinate) per antipasto, spaghetti alla chitarra con palamita e quattro grandi mezzi filetti da fare alla griglia. Da quel meraviglioso pesce ho ancora ricavato una tartare pappata all'istante, come rapido ma meraviglioso pranzo solitario mentre organizzavo la cena, e un bel filettone messo in freezer per le crisi d'astinenza. Ah, il dolce non era a base di palamita, ma lo posto un altro giorno :-)
Che dire, la casa è piaciuta tanto, e la cena pare anche.
Se poi non trovate la palamita, per fare questi spaghetti, potete utilizzare del tonno fresco o una bella fetta di spada.

spaghetti4P



360 g di spaghetti alla chitarra
1 filetto di palamita (circa 300g) tagliata a dadini
1 peperone giallo
10-15 pomodorini
una manciata di pinoli
una manciata di capperi dissalati
1 spicchio d'aglio
basilico e prezzemolo tritati
scorza di limone grattugiata
1 peperoncino
sale
olio evo


Per prima cosa gettate i pomodorini nell'acqua bollente, poi togliete la buccia e schiacciateli leggermente con una forchetta per far uscire l'acqua. Conditeli con un filo d'olio, sale, origano e un cucchiaino di zucchero e fateli candire in forno (a 100° per 1 ora e mezza). Passate il peperone sulla fiamma, poi spellatelo e tagliatelo a dadini.
Mettete in una padella capiente due cucchiai d'olio extravergine e scaldatelo con l'aglio e il peperoncino tritati. Aggiungere i pinoli e, dopo un minuto i pomodorini canditi che avrete fatto a pezzetti, i dadini di peperone e i capperi. Fate andare qualche minuto a fuoco basso poi spegnete la fiamma. A fuoco spento, aggiustate eventualmente di sale, e unite la palamita e la scorza di limone. Fate cuocere gli spaghetti e scolateli piuttosto al dente. Gettateli nella padella col sugo portandoli a cottura (un paio di minuti circa) con l'aiuto di una mestolata acqua calda. Completate con il basilico e il prezzemolo tritati e un filo d'olio a crudo.

25/05/08

Music on the air :-)

E' bellissimo questo meme che mi ha passato la Fra (grazie!) :-)
Certo è vero che io di musica non ci capisco niente: sono decisamente ignorante e fuori moda, basti sapere che a 15 anni io ascoltavo i Beatles e John Lennon.
Però la mia musica ha sempre avuto una parte molto importante nella mia vita, e ad ogni canzone riesco ad associare un ricordo e un'emozione, diciamo degli ultimi 20 anni (prima, sinceramente, no).
A pensarci bene la musica per me è spesso associata alla malinconia. Ed è solitaria. Da ragazzina, soprattutto, ma anche adesso. Se sono giù di morale metto su i miei pezzi preferiti per cantare a squarciagola e sfogarmi. Dietro a certe canzoni ricordo memorabili pianti adolescenziali, e immagino di non essere l'unica :-)
Ora cerco di contenermi un po', ma ancora oggi certa musica è per me qualcosa di intimo, che ascolto esclusivamente quando sono sola e certa che niente e nessuno disturbi il flusso delle emozioni.
Poi, invece, c'è la musica che è condivisione, quella che ha un senso solo se la si ascolata(va), quella che si balla(va) in un centro sociale o nelle manifestazioni. Ma anche questa musica per me ora suona abbastanza malinconica, forse perché sto per compiere 34 anni e la mia vita in questi anni è cambiata parecchio.
E ora viene il difficile, vale a dire scegliere SOLO 5 canzoni. Il che vuol dire escluderne altre 100, ma questo è il gioco. E allora giochiamo:

- Via del campo (F. De Andrè): perché, come in tutto De André, si respira l'odore intenso e acre dei vicoli e perché in quella via ci ho abitato per anni, avendo di fronte proprio il figlio della protagonista della canzone, il mitico Gianni Tassio.

- Ridere di te (Vasco Rossi): perché per me è una specie di dedica, che mi fece il mio miglior amico tanti e tanti anni fa. Ancora oggi quando la sento mi commuovo. E ce ne sarebbero molte altre a ricordare i miei vent'anni, ma è meglio non pensarci :-P


- Clandestino (Manu Chao): perché questa canzone rappresenta per me un lungo pezzo di vita, personale e non solo. Mi arrivò direttamente dalla Spagna, prima che diventasse in Italia il simbolo di un movimento che culminò nelle manifestazioni per il g8 di Genova.

- Ridere (Teresa De Sio e Fiorella Mannoia): perché questa è proprio una delle mie canzoni-sfogo. Da cantare a squarciagola e rigorosamente senza uomini nei dintorni :-)

- Sally (Vasco Rossi, cantata da Fiorella Mannoia): perché, oltre ad essere una canzone bellissima, ha avuto - incidentamente - un suo ruolo nel determinare la mia vita degli ultimi due anni :-P


Fatto. Ora mi piacerebbe conoscere le canzoni che amano di più: Stelladisale, Lory, Maricler, Elisa, Valeria. Sempre che ne abbiamo tempo e voglia, ovvio.


Ah, già che sono qui, vi segnalo questo cake che ho trovato su Sale e Pepe di giugno. L'ho provato perché avevo una scorta di farina di grano saraceno e non è più tempo di fare pizzoccheri (o forse sì?).
Beh, a me il sapore del grano saraceno piace un sacco, e questo cake l'ho trovato perfetto nel caffélatte a colazione :-)


cake di grano saraceno e yogurt greco


Ingredienti:
150g, farina
150g farina di grano saraceno
100g burro
145g zucchero
8g lievito
3 uova
125g yogurt greco


Mescolate nella planetaria il burro morbido con lo zucchero, poi unire lo yogurt e le uova una alla volta. Aggiungere le farine setacciate con il lievito, un pizzico di sale e mescolare bene. Mettere in uno stampo da cake imburrato e infarinato, completando co mandorle a lamelle (io ho messo della granella di zucchero). Cuocere a 180° per 35-40 minuti.

16/05/08

I muffins mirtilli e cioccolato bianco del cavoletto

muffinsmirtilli1

Di solito non sto a postare le ricette che copio paro paro da altri, però questi muffins sono stati accolti (dalla mia boccuccia e ancor più da quella del mio fidanzato!) con un tale entusiasmo che ho pensato che meritassero comunque un post.
La ricetta è del cavoletto e la trovate qui.
Io però, come suggeriva qualcuno nei comment, ho messo decisamente più zucchero (85g anziché 50g) e li ho trovati perfetti.
Buon fine settimana a tutte/i!
A noi genovesi ci toccheranno la pioggia e il papa. Pace, vedrò di consolarmi con questi muffins :-)

muffinsmirtilli2

14/05/08

Polpette di alici (più due meme in uno)

polpette di alici con capperi, uvetta e pinoli2

Quanto mi piace il pesce già si sa. E lo faccio spessissimo, anche se non sempre ho tempo di inventare qualcosa di nuovo rispetto alle circa 60 ricette già postate. Magari faccio solo piccole variazioni o magari non faccio foto. Stamattina però, ho visto delle alici bellissime sul banco del mio pescivendolo e le ho prese con in mente esattamente questa ricetta. Non che l'abbia vista da qualche parte, ma avevo in testa questo mix di sapori siciliani (avevo anche fatto una pasta simile qualche giorno fa), e il risultato mi ha parecchio soddisfatto. Sono semplicissime da fare, e sono ottime anche come aperitivo.

polpette di alici con capperi, uvetta e pinoli

Polpette di alici:

400g di alici freschissime
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di capperi dissalati
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di colatura di alici
la scorza di un limone grattugiato
1 cucchiaio di pecorino siciliano (non stagionato)
una fetta di pane senza crosta sminuzzata
1 albume
1 peperoncino secco
prezzemolo tritato
sale
pan grattato e semi di sesamo qb


Tritate le alici abbastanza grossolanamente insieme a tutti gli ingredienti tranne il pan grattato e il sesamo. Formate delle palline con una cucchiaiata di composto e rotolatele nel mix di panatura. Mettete in frigo le polpette per un'oretta a rassodare, poi rosolatele da tutti i lati in poco olio. Servite calde, con una bella insalata mista, e una salsa di yogurt, aglio ed erbe aromatiche fresche.


E visto che il pesce rappresenta sicuramente uno dei miei "piaceri", approfitto per rispondere all'invito di Campo di fragole, che mi ha invitato a questo meme dei 6 piaceri (a cui poi si è aggiunto pure il meme-contrario). Ecco qui, senza riflettere troppo:


Mi piace...

1 Fare colazione con i dolcetti preparati da me. I meglio riusciti sono cake e muffins, ma ogni tanto mi cimento con croissants, cornetti e brioches. Certo non saranno perfetti ma... vuoi mettere la soddisfazione :-)

2. Leggere. Anche se di giorno ho raramente tempo, e la sera spesso crollo col libro sul naso. Da ragazzina leggevo tantissimo, soprattutto grossi tomi classici e saggi impegnati, ormai leggo quasi solo noir, e gialli.

3. Allestire pranzetti spartani quando siamo in navigazione. Pane e formaggio, burro e acciughe, olive, pesce affumicato e stuzzichini vari, birra ghiacciata e via. Si inserisce il pilota automatico e il profumo del mare rende il più semplice degli spuntini un pranzo da re. Provare per credere :-)

4. Svegliarmi ogni mattina con la gatta che salta sul letto perché è ora di colazione, poi rigirarmi ancora cinque minuti sotto le lenzuola mentre il mio compagno adorato nutre la (mia) gatta e prepara il caffè. Infine scendere le scale e, come prima cosa, guardare dalla finestra il tempo che fa.


5.Impallarmi sulle cose , soprattutto quelle di tipo tecnico: ci passo ore o giorni, mi arrabbio moltissimo ma non mollo finché non riesco a trovare la soluzione. (Che so, ora la battaglia è installare la connect card della vodafone sulla mia mepis)


6. Pulire il pesce :-) E cucinarlo e mangiarlo, ovvio. Però pulire il pesce mi rilassa. Certo, non sono chissà quanto brava, ma da quando ho comprato un coltello decente è tutto più facile e sfilettare il pesce è diventato un gran piacere. E l'odore del pesce fresco non sarà quello dei croissants appena sfornati, però per me è il profumo del mare, e a me piace da impazzire.

azzurra come il mare


Non mi piace...

1. Avere a che fare con persone ipocrite e/o ruffiane. Però ho un buon intuito, e riesco ad individuarle rapidamente e a tenerle lontane

2. Dover fare cose che non ho voglia di fare.

3. Questo strano senso d'ansia, rispetto agli eventi della vita, che mi si è appiccicato addosso negli ultimi mesi. Spero che il vento caldo di quest'estate che si avvicina mi aiuti a scrollarla via.

4. Invecchiare. E mi fa paura, anche. Per adesso, mi taglio con le forbicine 2 dei 4/5 capelli bianchi che ho, e continuo a vestirmi da ragazzetta con le kickers e i calzini corti. Ma temo che tra un po' dovrò smetterla, e prendere una serie di decisioni prima che sia tardi.

5. Non riuscire a fare le cose esattamente come mi aspetto. Ecco, in effetti, sono abbastanza fortunata perché le cose in cui decido di impegnarmi mi riescono abbastanza bene. Però mentre sono molto indulgente con me stessa rispetto a quello che non voglio fare, divento un giudice severissimo rispetto a quello che non riesco a fare.

6. Essere costretta a sorridere quando non ne ho nessuna voglia. Non ne sono neanche granché capace e poi, diciamolo, a me va benissimo gestirmi in santa pace i miei cattivi umori. Per fortuna mi capita raramente di dover fingere, ma è durissima.

08/05/08

Bocconcini per un aperitivo... speciale (asparagi, brie e salmone)

bocconcini asparagi ricotta e salmone 1

La lunga lista di arretrati da sfornare, tra ricette di bloggers, spunti da libri e riviste e idee che mi sono venute in questo lungo periodo di astinenza, senbra allungarsi ogni giorno di più. Eppure produco, eccome, e la temperatura di questa bella-casa-assolata cresce inesorabilmente, non solo per merito della bella stagione (ohh yeaahh! era anche l'ora!). E proprio perché temo che tra un po' il forno non riuscirò proprio ad accenderlo, faccio il possibile (e l'impossibile!), ora.
Questi cosi qui, che non posso chiamarli muffins salati perché non ho seguito il procedimento corretto per fare i muffins (solidi e liquidi separati), né tortine perché non hanno una base, né mini-soufflé perché non sono neanche dei soufflé, beh comunque secondo me sono buonissimi!
E ho pensato che – magari usando gli stampini da minimuffins (io ho usato il formato medio perché quello avevo) - sarebbero perfetti per un aperitivo... diciamo post nozze! Sere, che ne dici?
Sono facilissimi e veloci da fare. Si possono preparare il giorno prima e poi intiepidire appena, o addirittura congelare.

bocconcini asparagi ricotta e salmone 3

Ingredienti (per 9 non-muffins medi)

per la base:
150g farina 00
100g latte
8g lievito per torte salate
60g ricotta
60g olio
2 uova
30g parmigiano grattugiato
un pizzico di sale e pepe

e poi:
asparagi sbollentati e tagliati a pezzetti
brie
salmone affumicato (io uso il selvaggio della coop, che trovo buonissimo)


Sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungere la farina, le uova l'olio e sbattere per bene. Poi unire la ricotta e il parmigiano un pizzico di sale e un po' di pepe. Dovrete ottenere un composto piuttosto liquido e senza grumi.
Unite ora il salmone, gli asparagi e il brie a pezzetti. Tenete da parte le punte degli asparagi da aggiungere dalla fine, direttamente sopra il composto che avrete versato negli stampini. Cuocete in forno a 180° per 15-20 minuti, fino a che non sono dorati.

05/05/08

Inforniamo?

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Patate al forno, cake cavolettiano arancia e papavero, pissalandière, pane integrale, farinata. Ecco tutto quello che ho sfornato in 24 ore esatte esatte, vale a dire dal momento in cui - ieri sera - abbiamo collegato il nuovo impianto elettrico ed ho potuto inaugurare il mio forno! Cena, colazione, pranzo e ancora cena. Insomma, un vero sballo, dopo oltre un mese che non avevo il piacere di mettermi i guantoni da forno!

Essendo il mio whirpool nuovo nuovo, ho voluto provare un po' di tutto per testarlo, ed è stato amore alla prima infornata :-) Da domani, quindi, magari con meno foga, che bisogna anche lavorare ogni tanto, posso cominciare a fare sul serio (e questi croissants qui sono in cima alla lista delle cose da provare!).

Quello che è venuto meno bene è il pane (che pur stasera è stato spazzolato), ma lì il problema sono io, che col pane con ho trovato ancora il giusto feeling (ggrrr!). La farinata (con asparagi e grana nella foto, ma poi fatta pure normale e con pesto e brie) era fantastica, e pure la pissalandière che abbiamo mangiato a pranzo è stata parecchio apprezzata. Di quest'ultima vi lascio la ricetta, che non sarà certo quella originale (ne ho trovate tantissime in rete, fra cui quella di franci, ma poi ho fatto a modo mio), ma era buona lo stesso :-P

Pissalandière (cioè Pizza all'Andrea Doria, ma fatta a modo mio)

150g farina di grano duro
100g di farina 00
3 cucchiai di latte tiepido
12g di lievito di birra
acqua tiepida qb
1 cucchiaio d'olio
300-400g di pomodori freschi pelati
3 cipolle grandi
una decina di filetti di acciughe dissalate e condite con poco olio e origano
una manciata di capperi dissalati
una manciata di olive taggiasche denocciolate
1 peperoncino rosso
timo fresco o secco tritato
sale (8g per la pasta più due pizzichi per pomodori e cipolle)


Fate sciogliere il lievito nel latte tiepido. Poi, procedete ad impastare come per una normale pizza, unendo l'olio, tanta acqua tiepida quanto serve, e il sale alla fine. Lasciate riposare fino al raddoppio. Nel frattempo cuocete le cipolle in poco olio, con il peperoncino e poco timo tritato. Non devono prendere colore, ma solo ammorbidirsi restando trasparenti.
Tritate la polpa dei pomodori, conditela con un goccio d'olio e poco sale e lasciatela insaporire.
Stendete l'impasto su una teglia unta d'olio (io ho usato la carta forno, ma la prossima volta non lo farò!), ricoprite con i pomodori, poi le cipolle, i capperi e le olive, e,infine i filetti di acciuga. Preriscaldate il forno a 220° e cuocete per circa 15-20 minuti.

02/05/08

Incontri a est :-)

No, non sono stata in vacanza tutto questo tempo (magari!). Solo che al mio ritorno, oltre allo sfasamento post vacanziero, ho pure trovato la brutta sorpresa della linea adsl deceduta. Guasto di zona mi hanno detto alla Telecom, ed entro domani dovrebbe essere riparato (che poi che ci voglia tutto questo tempo è abbastanza uno scandalo). Quindi, in questi giorni ho girellato un po' in cerca di connessione per lavorare, ma solo ora trovo il tempo di pubblicare qualche foto e un microresoconto della crociera.

finestra

Anzitutto, devo ringraziare il fidanzato che ha insistito per fare rotta ad est, per una volta. Certo non ho potuto incrociare Lory, però il levante ligure dal mare merita certamente di essere visto. In particolare, il tratto di costa compreso tra le Cinque terre e Porto Venere è davvero spettacolare: rocce a picco sul mare, paesini sperduti (che ti domandi come abbiamo potuto costruire certe case e, soprattutto, perché), mare cristallino e, sullo sfondo, le isole della Palmaria e del Tino e del Tinetto che nascondono il grande golfo di La Spezia.

sulla roccia

E il Golfo di La Spezia poi, presenza militare a parte, è molto più affascinante di quanto non credessi, tra scorci pittoreschi, allevamenti di mitili, tantissime barche e un vento costante da ovest che che ci ha spinto a uscire a fare due bordi anche nell'unico giorno in cui potevamo starcene a fare nulla. L'unica gita a piedi (anzi su un affollato bus) che ci siamo concessi è stata quella a Porto Venere, bellissima ma decisamente troppo turistica in questa stagione. Ci siamo ripromessi di tornarci in inverno, quando sarà deserta e ancora più affascinante.

portovenere e palmaria

portovenere_alba

Ma la cosa più bella del viaggio è stata, per una volta, il viaggio di ritorno. Un'unica tappa - dall'alba al tramonto e per la maggior parte a vela - con vento leggero da sud e il mare piatto che ci ha permesso di fare numerosi incontri. Il primo - purtroppo non documentato - è stato con una balenottera comune!!!!
Io, in verità, ho visto solo gli spruzzi, perché quando sono scesa a prendere le macchine fotografiche, lei si è immersa. L'abbiamo cercata a lungo ma... niente. Sarà per la prossima volta :-)
Però però... non c'era tempo di rimanere delusi. Il nostro mare è vivo – almeno per ora - e pieno di sorprese. Abbiamo visto diversi pescioloni saltare (tonni?) e, poi, eccoli! I delfini :-)

incontri

In due diverse riprese si sono avvicinati a noi per poi proseguire il loro viaggio. La seconda volta (la prima avevamo il motore acceso) hanno fatto il classico gioco – che già avevo ammirato al largo della Corsica – di disporsi intorno alla barca per saltare e fare evoluzioni. Li avevo già visti, certo, ma l'emozione è sempre grandissima!
Abbiamo navigato fino a sera, idealmente ancora accompagnati da questi splendidi mammiferi, che hanno reso speciale il nostro ritorno a casa.

22/04/08

Due tagliatelle per festeggiare :-)

tagliatelle

No, non ho ancora sistemato l'impianto elettrico e – di conseguenza – ancora non posso usare il forno. Però oggi, dopo un paio di mesi almeno, ho rimesso in funzione la mia Imperia. Avevo voglia di un bel piatto di pasta fatta in casa. Un piatto semplice e gustoso per festeggiare la partenza :-)

Eh sì, perché domani si parte. Una vacanza breve, di soli quattro giorni. Niente traversate quindi e niente Francia a questo giro. La barca a vela, si sa, è un mezzo lento, che consente di assaporare ogni istante ma... ha bisogno di tempo per portare lontano. Siamo comunque felicissimi di essere riusciti a ritagliarci quattro giorni per goderci un po' di relax e di mare. Diciamolo: ne abbiamo un gran bisogno!!

lulu

Piccola cambusa, un sacco per i vestiti (costume compreso, anche se dubito di riuscire a fare il bagno come l'anno scorso), carte nautiche, gps ed è fatta. Ah, pure lulù ci portiamo, tanto per non farle perdere l'abitudine al mare, che quest'estate si spera invece in una vacanza lunga e in quella circumnavigazione della Corsica che il meteo dell'anno scorso ci ha sconsigliato. In questi giorni, invece, andremo a levante o a ponente, ancora non si sa. Ma il bello del navigare, è proprio questo, vero Vale?

Poi, al rientro, spero pian piano di riuscire a tornare ad una normalità che ricomprenda anche il blog. Sono distante, in questo periodo, e non ho voglia di forzarmi. Le persone che mi conoscono meglio lo sanno (spero!) e non se ne hanno a male se non passo ogni giorno a salutarle sui loro blog. Come sa chi mi scrive in privato, non sono sparita del tutto. E comunque, leggo molto più di quel che scrivo o commento! Ma è una fase così, e poi vedremo.
Per ora, auguro a tutti/e quelli che passeranno di qui una serena festa della Liberazione (visto che quest'anno ancora si festeggia...il prossimo chissà!) e un ponte pieno di relax, sole e coccole!

ps: la ricetta non vale nemmeno la pena di postarla. Comunque per le tagliatelle ho impastato 200g di farina (75% di grano duro e 25% 00) con due uova, un pizzico di sale e un cucchiaio di curry. Il sugo è fatto con aglio, prezzemolo, peperoncino pomodorini freschi, cozze, gamberi e una spruzzata di vino bianco.

10/04/08

Orzo con asparagi, caprino e mandorle

orzo con asparagi, caprino e mandorle

Mamma che tempo da lupi! Vento, pioggia e nuvoloni bassi bassi, che di vista in questi giorni ce n'è proprio poca. Però – cosa incredibile per me - persino in giorni così mi sento bene :-)
Felice sì, ma, soprattutto, serena. E' proprio una sensazione fisica che non provavo da un po'. Giro per casa e mi sembra di muovermi con passi leggeri, come se in questa casa ci vivessi da sempre. Certo, ancora stamattina una zuccata contro il trave di legno (che poi è il vecchio albero di una nave, ci hanno detto) della nostra camera da letto l'ho data. Ma non è stato troppo doloroso, in fondo...
Il mio compagno si chiede quanto durerà quest'entusiasmo (ehm, ovvio che mi conosce!), così come si chiede quanto durerà la mia mania della casa-ordinata-pulita-perfetta senza un granello di polvere e senza un pelo di gatta (qui magari esagero... è una battaglia persa!).
Io sono convinta che durerà, invece, nel senso che non mi è mai successo di sentirmi così a casa mia come qui: amo ogni angolo ed ogni scorcio di questi buffi 70 mq. E anche nella mia nuova cucina, seppur piccina e ancora incompleta, sto imparando a muovermi con sicurezza e, dopo diversi mesi di trambusti vari, sto riscoprendo il piacere di cucinare.
Cominciando dalle cose semplici, e da varie idee rubacchiate qua e là. Come quest'orzotto, che avevo visto dal cavoletto, tempo fa. Ma poi dopo aver visto il risotto agli asparagi da alex e da sere, ho fatto un mix tra verdure, formaggi, metodi di cottura, ho aggiunto le mandorle e il basilico e ho servito un bel primo piatto fresco e primaverile, nonostante la pioggia.

Ingredienti:
160g di orzo perlato bio
1 cipolla bianca
un mazzetto di asparagi
1 caprino fresco
1 manciata di mandorle pelate
quale foglia di basilico
sale e pepe, olio evo

Per prima cosa pulite gli asparagi, lessateli al dente e conservate l'acqua. Tagliateli per lungo e a pezzetti, lasciando intere le punte. Affettata sottile una cipolla piccolla e mettetela in una pentola ad appassire con un cucchiaio d'olio, unite l'orzo, fatelo tostare, poi cuocetelo come un risotto aggiungendo via via l'acqua calda degli asparagi e un po' di sale. Nel frattempo tostate le mandorle in un padellino e spezzettate il basilico. Quando l'orzo è cotto (ci vorranno 25-30 minuti), mantecate con un caprino fresco, e aggiungete gli asparagi, il basilico e le mandorle tostate. Completate con una spolverata di pepe nero e servite.

06/04/08

Eccoci qua

Finalmente, il primo post dalla nuova casa! Sono state davvero intense e faticose queste settimane, ma ci siamo :-)
Certo ci sono ancora mille mensole da fissare, mezzo impianto elettrico da rifare (quindi, ancora per un po', niente forno!), la libreria da completare. E poi bisognerà decidere come riempire le pareti, che sono decisamente vuote, eccetera, eccetera... Non pensavo che metter su casa fosse un'esperienza così tosta: questo non è il mio primo trasloco, ma è il primo totale, con una casa vuota da riempire, e un miliardo di cose da fare. Ovviamente sono stanchissima, però... sono strafelice!!!
Cambia tutto se quando entri in casa trovi il sole che ti accoglie, o se quando ti affacci dalle finestre vedi il porto, i monti dietro la città e il cielo.

expo

E vedi il mare. Da un lato lo specchio d'acqua del luccicante Expò, tra il bigo e la bolla di Renzo Piano, tra l'acquario e le chiatte galleggianti, dall'altro il porto che lavora, con i rimorchiatori che accompagnano le navi verso i cantieri o verso l'imboccatura che ogni nave o barchetta deve attraversare per uscire da questa fantastica città galleggiante che è il porto di Genova.
E poi, dietro la diga foranea c'è il mare aperto fino a Capo Mele, e bastano un paio di binocoli (che ovviamente non mancano) per capire quanto vento c'è.

rimorchiatori

Insomma, una vera figata. E non importa se sotto casa passa la sopraelevata, e se con le finestre aperte non regna esattamente il silenzio (!). A me il sole e il mare bastano per essere felice :-)
E quindi questo primo post dopo più di quindici giorni è semplicemente per condividere con voi un po' di questa felicità, anche se tra scatoloni e mobili da montare non è che sto cucinando chissà che per ora. Ma qui anche la pasta più semplice sembra avere un altro sapore.
Difficile descrivere le emozioni di questi giorni, e non è che voglio tediarvi all'infinito con questa storia. Ma questa casa, ecco, è la casa che ho sempre voluto. E' un sogno di bambina che si realizza. E' un pezzo di vita in più che costruisco con la persona meravigliosa che ho avuto la fortuna sfacciata di incontrare e di non farmi scappare :-)
Quindi sono qui, ancora un po' incredula e frastornata, ma decisamente felice! E quasi pronta a rimettermi in cucina... Ancora grazie e chi è passato di qua è ha chiesto che fine avessi fatto: sono qui! a presto :-)

14/03/08

Conto alla rovescia

Piazza Cavour 1880

Inutile sforzarsi. In questo periodo ho davvero zero voglia di cucinare. Troppo scossa, ancora, dalle vicende familiari di questi ultimi mesi, e troppo presa ormai dal trasloco che verrà.
Elettrizzata e ansiosa, euforica e preoccupata, impaziente e contenta: ecco in sintesi il mio stato d'animo un po' schizzato di queste ultime settimane!

Anche con la casa i problemi non sono mancati e non mancano, in particolare quelli di comunicazione con i quasi (evvai!) ex proprietari. Purtroppo il mio compagno fa il penalista e io la redattrice web, e qui sarebbe servito un team di psichiatri! Ma alla fine, nonostante tutto, ormai ci siamo! Da domani si comincia a inscatolare, e il 30 marzo saremo nella nuova casetta, a guardare dalla finestra le navi che lasciano il porto. E scusate se è poco :-)

E questa nuova casa, per me, significa molto di più che quattro mura nuove (anzi vecchiotte, che pare che la casa abbia circa 800 anni!) e una bella vista.
Sarà che questa casa arriva insieme alla primavera, o che arriva in un momento particolare della mia vita. Sarà l'età e la paura di invecchiare, non so. So solo che questo è un periodo di pensieri frenetici, idee un po' avventate, e voglia di svoltare su un mucchio di cose. Nei prossimi giorni, tra scatoloni da chiudere e mobili da montare, spero di avere la mente abbastanza libera per fare un po' di ordine :-) E magari poi scoprirò che è semplicemente il fatto di aver smesso di fumare a rendermi un tantino inquieta :-P

In tutto questo, come dicevo, cucino poco e pure un po' svogliatamente. A meno che non si tratti di pesce, che quello - quando lo compro - anche se è il pesce più povero che c'è, lo tratto sempre con la dovuta attenzione.
Le acciughe, per esempio, a me piacciono soprattutto marinate – quasi crude – perché voglio sentire appieno il profumo del mare. Però, tanto per cambiare un po', metà delle acciughe comprate qualche giorno fa, le ho preparate così:

rotolini di alici

Rotolini di acciughe con bufala e capperi

300g di acciughe
olio evo
pangrattato
la scorza grattugiata di 1 limone
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
peperoncino
basilico
1 mozzarella di bufala
una manciata di capperi dissalati
sale


Per prima cosa pulite le acciughe e apritele a libro. Sciacquatele e asciugatele su carta assorbente. Tostate il pangrattato in una padella antiaderente. In una ciotola, mescolate il pangrattato con l'olio, il formaggio, la scorza di limone, il peperoncino tritato e un pizzico di sale. Passate le acciughe in questa panatura, e mettete sopra ogni acciuga un pezzetto di mozzarella con un paio di capperi e una foglia di basilico. Arrotolate le acciughe su se stesse e fermate con uno stecchino. Cuocete le acciughe in forno già caldo (200° ventilato) per circa 10 minuti. Togliete gli stecchini e servite. Perfette da mangiare con le dita :-)

07/03/08

Qualcosa di giallo

Premetto che io non festeggio l'8 marzo. Non faccio le cene con le amiche quel giorno, e se qualcuno si azzarda a regalarmi la mimosa – magari qualcuno che mi conosce poco – si becca un insulto. Che, se proprio mi vien voglia, la mimosa me la vado a prendere a casa dei miei in campagna, ma certo non l'8 marzo.
Detto questo, Fiordisale ci ha chiesto di postare per l'8 marzo qualcosa di giallo, non per festeggiare no, ma magari per riflettere simbolicamente tutte (e tutti) insieme su quanto sia ancora prevalentemente maschile e maschilista il mondo in cui viviamo, su quali soprusi devono ancora subire le donne sul lavoro, in famiglia, nella società in generale, e su quanto certe brutture e vessazioni, che ci sembrano appartenere a culture primitive e lontane, continuino a permeare invece la nostra quotidianità.
Certo, una o mille ricette in giallo non servono a cambiare le cose, e io ho accettato all'inizio l'invito di Fiore sopratutto come un gioco innocuo e "colorato" proposto da un'amica. Poi cucinando, e vedendo le prime ricette pubblicate sui blog (ma anche questo interessante post di Liuk che riprende la campagna di sensibilizzazione lanciata da Donna Moderna per dire NO alla violenza sulle donne) , mi sono detta che forse queste ricette sono un'occasione per discutere e fare il punto, in famiglia, col nostro compagno o con i nostri amici... E magari servono proprio per ricordare che non è certo con una festa che si fa qualcosa per cambiare il ruolo della donna nella nostra società.

curry di pesce 2

Curry di pesce allo yogurt

Ingredienti:
2 porri
2 patate
400g di pesce sfilettato (io avevo merluzzo e salmone)
1 cucchiaino ciascuno di: semi di senape, semi di cumino, curcuma, foglie di curry
2 cucchiaini di garam masala
1 peperoncino rosso secco (meglio sarebbe verde fresco)
1 pezzetto di zenzero fresco tritato
sale
olio di girasole bio
1 vasetto di yogurt greco

Per prima cosa sbollentate le patate, poi pelatele e tagliatele a pezzetti. Mettete nel wok due cucchiai d'olio, unite i semi di senape e cumino. Appena la senape comincia a saltare, unite la curcuma, il peperoncino, le foglie di curry e lo zenzero. Mescolate per un minuto, poi aggiungere i porri. Fare saltare qualche minuto, aggiungete le patate a pezzetti, il garam masala e il sale. Fate insaporire bene e unite infine i pezzetti di pesce. Fate cuocere pochi minuti, aggiungete lo yogurt, mescolate e servite con riso basmati.

03/03/08

Il meme dei 7 segreti e... una domenica speciale!

sablés

Ieri è stata davvero una gran bella giornata! Devo ammettere che ero un po' preoccupata perché non sono abituata alle tavolate numerose, sopratutto se di sole donne. E invece no, le persone che ho conosciuto sono state alcune una gran bella scoperta, altre una conferma (e lo sapevo troooppp!!) di un'affinità che sentivo da tempo, altre ancora di un amore scoppiato fin dal primo post :-P Per non parlare del ritrovare la mia chef preferita, con tanto di streghe al seguito! Insomma un grazie a tutte e... a presto!!!
Ah, la foto è esplicitamente per Adina, che mi ha fatto un super-regalo, vale a dire lo stampino per fare i biscotti "petit" che cercavo da mesi. E la coccinella... beh, chi me l'ha regalata (insieme, tra l'altro, ad una vagonata di cose buone e/o utili) sa bene quanto apprezzo, non solo i suoi regali, ma sopratutto la sua preziosa amicizia: grazie Loryyy!!!



E ora veniamo al meme. Forse a sto giro nessuno mi ha esplicitamente invitato, però Maricler ha optato per gli autoinviti, e io raccolgo perché lo trovo molto carino.
Le regole sono queste:
- le regole del gioco copierai
- 7 dei tuoi segreti svelerai
- 7 felici vincenti individuerai
- un messaggio per avvisarli invierai
- a consultare il tuo blog li inviterai



1) Odio il caffè espresso. Il mio caffè del mattino (che poi sono 3) è solubile e bevuto in tazza grande, con zucchero di canna e latte. L'espresso lo bevo a volte per compagnia, ma me ne pento praticamente sempre!

2) Potrei vantarmi di non aver mai mangiato da McDonald's, se non fosse che invece cedo inesorabilmente al junk food dell'Ikea: cedo al salmone in tutti i modi, alle salsette, ai biscotti speziati, ai dolcetti di mandorle a 50 centesimi, alle patatine in sacchetto ecc...Mi vergogno un po', ma non abbastanza da smettere :-P per fortuna tra poco potrò smettere di andare all'ikea

3) Quando invitai la prima volta a cena il mio attuale fidanzato gli chiesi "Ti piace il pesce?". E lui "Ma certo!". E galeotto fu proprio il pesce. Solo dopo un paio di mesi che eravamo fidanzati mi confessò che a lui il pesce non piaceva affatto, affrettandosi però a precisare: "Però adesso sì!". Ad ogni modo, da quella volta, non ho mai smesso di propinarglielo e, in fondo, sembra gradire sul serio :-)

4) Non so truccarmi o, forse, non riesco proprio a vedermi truccata, anche quando magari ne avrei bisogno come in questi giorni (leggi: bianco cadaverico tendente al grigio causa postumi di una brutta influenza). Tipo tre volte l'anno voglio fare la "signorina" e provo a darmi un filo di eye-liner e mascara, ma appena mi accorgo che "si vede", vado immediatamente a ripulirmi.

5) La prima volta che il mio capitano mi ha portato in barca era una bella giornata di sole con la classica tramontana. Appena tirate su le vele la barca cominciò a sbandare e io continuai a pensare per tutto il giorno che ci saremmo rovesciati! Avevo una paura boia, ma non dissi nulla, perché mi vergognavo, e poi perché era un'esperienza straordinaria. Solo dopo un po' ho scoperto che le barche non si rovesciano solo per il vento, perché hanno un bulbo (cioè un contrappeso) che le riporta su :-)

6) Ogni cosa commestibile fotografata in questo blog è stata mangiata da me e dal mio fidanzato-cavia. Però succede ogni tanto, che la sera mangiamo qualcosa di riscaldato, perché le foto fatte di giorno sono decisamente meglio!
Ah, se poi si tratta di cose tipo polpette, acciughe, insomma, di porzioni piccole, magari ne cuocio solo un paio per le foto (che poi si scaldano) e il resto lo cuocio la sera. In effetti, sarebbe carino conoscere i trucchi e le follie di tutti i blogger con le foto: secondo me uscirebbero davvero robe divertenti!

7) Ho iniziato a fumare regolarmente a 19 anni, e non ho mai smesso....fino a 8 giorni fa!!! Insomma, sono contenta e soddisfatta di me :-)) Si vede che sto invecchiando, eh?

Siccome sto meme l'hanno fatto proprio tutti, o perlomeno tutti sono stati invitati, Beh, chiunque per caso manchi ancora all'appello può autoinvitarsi :-P